Il Dharma nella Vita di Tutti i Giorni

Un aspetto molto importante sul sentiero è il decentrarsi da sè, cioè pensare un po’ meno a sé stessi e fare qualcosa per gli altri. E’ un atteggiamento poco diffuso e anche chi lo fa in genere lo vive come un sacrificio da fare con un “muso lungo che tocca terra”.

Invece chi è sul sentiero pian piano realizza l’unità di tutte le anime e come quello che facciamo per il prossimo lo facciamo per tutti, inclusi noi stessi. Esattamente come tutto ciò che “rubiamo” al prossimo lo rubiamo alla vita e quindi anche a noi. Quando lo capiremo smetteremo di aggirarci per il pianeta come cavallette che divorano tutto quello che trovano e inizieremo a parlare di condivisione e di redistribuzione delle risorse, aprendo le porte alla realizzazione di un mondo migliore.

Decentrarsi da sé stessi è un passo molto importante in questa direzione.

L’attaccamento alle cose materiali produce sofferenza ed è causato dalla non conoscenza delle leggi della vita. Per esempio, l’illusione di separatezza ci fa credere che per sopravvivere dobbiamo lottare contro il prossimo per accaparrarci le risorse necessarie, ma questa è appunto un’illusione che nasce dall’ignoranza dell’unità fondamentale della vita, siamo tutti uniti, è come se la mia mano tagliasse via un mio piede pensando che così rimane più nutrimento per sé…

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L’unica via per uscire dalla sofferenza è la conoscenza delle leggi, e quindi parliamo di Dharma (che appunto significa “Legge”), un concetto molto difficile da digerire per noi occidentali che, diciamocelo francamente, amiamo fare quello che ci pare! Avere qualcosa o qualcuno che ci dica cosa fare e che cosa è meglio per noi è la cosa più fastidiosa al mondo!

E’ interessante vedere le reazioni degli allievi ai corsi quando parlo di Dharma, di Karma o anche semplicemente di “fluire con la vita”. In via di principio sono tutti d’accordo, salvo poi porre immediatamente la domanda che li preoccupa tanto… “sì, ok, ma il libero arbitrio dov’è?”, oppure: “ma allora se tutto è determinato dal karma, o se devo vivere secondo il dharma, vuol dire che non posso fare quello che mi pare!?!” .

Il discorso sul libero arbitrio è mooolto complesso, cercherò di semplificarlo al massimo:

  1. Il libero arbitrio in un qualche modo esiste, nel senso che siamo liberi di fare quello che vogliamo, anche di sbagliare. Dio, o le Leggi della Vita (il Dharma), non ci impediscono di agire, neanche contro la legge stessa. Dio, nel Suo amore, ci mostra come possiamo essere felici, ma non ci obbliga ad esserlo, ci lascia liberi anche di stare male o di sbagliare se lo vogliamo… resta il fatto che siamo responsabili delle nostre azioni. Per esempio, la legge del Karma prevede che ad ogni azione segua un’azione uguale e contraria, non c’è giudizio, non c’è morale, se amo mi ritorna amore, se odio mi ritorna odio, sono libero di fare quello che voglio, ma non mi posso lamentare se odiando non ricevo amore. Conoscendo le leggi invece agiremo in armonia con esse, inizieremo così a fluire con la vita e la vita fluirà in noi.
  2. Nel progredire sul sentiero si scopre che in realtà questo libero arbitrio è illusorio, in quanto non siete voi che veramente desiderate quella cosa, ma è il karma che ancora portate dentro che vi spinge in quella direzione, facendovi desiderare proprio ciò che magari vi farà soffrire. Il Karma è impulso all’azione, fino a quando la coscienza non sarà sufficientemente libera da karma il libero arbitrio sarà un’illusione.
  3. Avanti sul sentiero scoprirai che sei parte integrante di un Tutto più vasto, sei una nota di quella grande sinfonia che è la creazione. Come cellule di un organismo più grande, ognuna è specializzata ad assolvere un compito, e se tutte lo fanno l’organismo è sano e tutti ne beneficiano. Ma se una cellula del cervello vuole fare la cellula del fegato, troverà forti resistenze nel realizzarsi. Inoltre, se tante cellule vogliono fare di testa propria (come gli uomini)… sappiamo quale è il risultato finale. Pensare a sé stessi e fare quello che ci pare alla fine produce sofferenza, perché stiamo facendo la volontà del sé inferiore, seguendo l’impulso all’azione imposto dal nostro karma residuo.
  4. Invece seguire il proprio dharma vuol dire fare la volontà dell’Anima, del Sé superiore, che ci mette sempre di fronte quello che ci serve. Seguire la via indicata dall’anima non può che portare appagamento e beatitudine. E’ come andare con la corrente a favore, tu fai quello che devi fare e la vita fluisce, perché sei in armonia con le leggi. Detta così sembra una favoletta, e allora vi chiedo di provare: ogni tanto invece di seguire il vostro desiderio (magari illusorio) mettetevi ad osservate cosa la vita vi mette davanti in quel momento e fatelo. Non è quello che desideravate? Fatelo lo stesso! Non è a vostro vantaggio? Fatelo lo stesso! Nessuno verrà a sapere del vostro “sacrificio”? Fatelo lo stesso… e vedrete che le vostre vite cambieranno. Vi si presenteranno situazioni che neanche immaginavate, leggere, armoniche, adatte a quello che siete veramente, e proverete un grande senso di felicità.L’universo è abbondanza e se agite secondo le Leggi non vi mancherà mai niente; magari quello che vi arriva non è quello che desiderate, ma sarà molto meglio perché è esattamente quello che vi serve. La vita lo sa cosa è meglio per voi… meglio di voi stessi!

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Non è facile. Il karma è ancora potente e l’Anima fa fatica a farsi sentire, però provate a smettere di volere imporre la vostra volontà alla vita. Il sé inferiore si ribellerà, probabilmente vi sentirete frustrati nei sentimenti e cercherete una parziale consolazione nel fare notare a tutti “quanto vi sacrificate per gli altri”. Invece no, se volete andare oltre i limiti del sé inferiore, almeno per una volta, provate questo piccolo grande suggerimento: solo per oggi farò almeno una cosa che non desidero fare e se mi sentirò offeso nei miei sentimenti, farò in modo che nessuno se ne accorga.”. “Posso ben fare, per dodici ore, ciò che mi sgomenterebbe se pensassi di doverlo fare per tutta la vita.”

“Basta a ciascun giorno il suo affanno” (Mt. 6,34)

ROBERTO ROVATTI

Fonte: http://www.yogavitaesalute.it/2014/08/30/il-dharma-nella-vita-di-tutti-i-giorni-13076.h

 

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