di Anna Elisa Albanese

Mentre cercavo un’immagine per questo articolo, mi sono imbattuta in un dipinto del ‘600 “Allegoria della carità”, in cui una giovane donna con volto serafico , tiene in alto con la mano una fiaccola che arde, e questa fiaccola ha la forma di un cuore rosso di fuoco. Mi ha stupito e quasi commosso questa raffigurazione così moderna, in un quadro a stretto tema religioso: il simbolo universale che contiene è più forte di ogni spiegazione. La parola “carità” a cui si riferisce il titolo inoltre, è uno dei sentimenti più alti a cui possa giungere il cuore umano; si può avere carità e compassione per qualcuno, se si è in grado di sentire e di averne (tenerezza) anche per noi stessi. Il cuore qui raffigurato è l’unico simbolo a cui adesso vi chiedo di consegnarvi con fiducia, perché è l’unico che pulsa di vita e di cui tutti siamo equipaggiati e che adesso è da ricontattare urgentemente – proprio come in certi secoli bui – per guidarci e sostenerci verso una centratura consapevole con amorevolezza e fermezza. Per farci sentire che ci siamo. Nel tempo in cui la luce ci chiede di addentrarci nelle tonalità più ombratili, nella palude più difficile in cui i traguardi sembrano sfuggire.

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Ho parlato spesso dell’abuso di potere emotivo, del significato simbolico di Plutone e di questo sottile e insidioso invisibile nemico da integrare come “potere personale” con cui tutti o quasi, almeno una volta nella vita abbiamo avuto a che fare, dentro e al di fuori di noi. A gennaio 2020 Plutone si è congiunto al “grande vecchio” Saturno, e sappiamo tutti bene in quale nuova realtà esistenziale siamo stati catapultati. Plutone (trasformazione, morte, rinascita), ha iniziato a erodere le basi di un sistema e una struttura riconosciuta (Saturno), molto antica e forse obsoleta. Sul piano individuale il primo potere emotivo e il nostro “Plutone arcaico interiore” lo sperimentiamo la prima volta in forma del tutto istintuale e primitiva nei primi mesi di vita. Il primo attaccamento – sicuro, instabile, ambivalente o precario – si forma nel primo rapporto con la “madre/vita/mondo” e seminerà quelle che saranno ogni volta le paure irrazionali, pulsioni ancestrali reattive, che attraverseremo nelle grandi fasi di cambiamento. Nei momenti cruciali di pressione e pericolo – e non solo nelle storie sentimentali – ricorriamo a sistemi difesivi che vanno nelle più remote forme di regressione e ognuno di noi reagisce secondo quel primo modello in cui eravamo completamente succubi e dipendenti, al fine di renderlo consapevole e costruire la nostra indipendenza emotiva (Saturno maturo e consapevole).

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Il cambiamento globale su larga scala mondiale, ha iniziato a levigare e minare quelle antiche fondamenta strutturali di sicurezza collettiva nel macro (struttura sociale che ci contiene), e nel micro di ognuno di noi sulla nostra ancestrale antica paura della morte (2018 – 2020 Saturno e Plutone in Capricorno). Abbiamo avuto tutte reazioni differenti, ma alcuni con una grande accelerazione di processi; qualcuno in quella paura “di morte” rimossa ma presente, è andato fino in a fondo nelle sue ombre – risorse primarie, guadagno, relazioni, fondamenta – fino a trasformarle trovare la propria rinnovata forza vitale adulta rivoluzionando la sua vita insieme a un lutto della vita di prima – infanzia perduta – Eden inconsapevole. Grazie a questo passaggio di lutto e rinascita sta ricostruendo una nuova vita più libera in cui uscire da antichi ruoli di “figli” i cui genitori – Saturno, Stato, madre, mondo – non sono più quelli a cui delegare la propria felicità/infelicità e da cui dipende l’intera sopravvivenza. Ci sono altri individui invece, che hanno reagito in maniera quasi opposta e contraria, reagendo alla stessa paura, ma non potendo “distruggere” e rimanere delusi dai “genitori”, ora sta ancora aspettando inconsciamente la ricompensa per essere stato un bravo bambino, il sostegno e la protezione. Ha proseguito la sua vita adeguandosi ad alcune regole esterne, fidandosi, facendosi guidare ancora e sentendosi protetto da strutture che sono ancora importanti per la sua personalità. Strade differenti, autentiche per ognuno a seconda del proprio stadio di consapevolezza e di ricerca di verità, della propria capacità di sostenere l’autonomia emotiva, la diversità e la non appartenenza, e l’indossare a pieno le responsabilità della propria vita – in fondo Saturno in Capricorno, ed ora nel suo passaggio in Acquario fino al 2023, è semplice presa in carico della realtà dei fatti senza dare la colpa più a nessuno se non a noi stessi. Ne siamo capaci? Siamo capaci soprattutto di farci carico delle colpe che non possiamo più dare ai genitori?

Ognuno in questo tempo, pur muovendosi su piani e livelli differenti, sta creando la sua realtà e scegliendo i valori su cui fonderà la sua esistenza. I tempi stanno mutando sempre più rapidamente e a fine 2020, Saturno e Giove hanno cambiato il testimone passando in Acquario mutando l’atmosfera del cielo – dalla caduta di strutture, paralisi e paura del 2020, siamo immersi nella lotta per la sopravvivenza. I nuovi diritti del singolo rispetto alla collettività, la crisi ambientale e la presa di coscienza del cattivo uso delle risorse della terra – Urano in Toro – portano sempre più al risveglio e ribellione verso il cattivo uso del potere e chi mal gestisce le risorse della Terra – Saturno e Giove in Acquario.

Un anno fa scrissi queste parole: “Giove e Saturno in Acquario compiranno durante tutto il 2021 (con moto diretto e retrogrado) la quadratura con il governatore Urano che è nel Toro dal 2018. Le quadrature sono passaggi di tensione, che riducono il potenziale espressivo dei due principi toccati: – Saturno e Giove in Acquario si sentiranno limitati nelle loro idee e riforme di cambiamento e forse potranno accentuare la rigidità di alcune posizioni ideologiche per contro reazione. L’ossessione per la libertà potrebbe a sua volta divenire una prigione ossessiva che ostruisce il vero cambiamento a causa di idee fisse o di contro tendenza senza essere valutate in maniere equa. Urano in Toro a sua volta amplifica la resistenza al cambiamento, perché la terra stabile del Toro – territorio, valori, tradizioni – è sollecitata nel trasformare la sue strutture facendo vacillare le certezze, e questo crea grande paura e instabilità. Saranno anni in cui alterneremo il nuovo e il vecchio sistema, calibrando noi stessi e le nostre potenzialità in via di scoperta continua anche con le nuove tecnologie. E’ interessante che Saturno e Urano lavorino insieme (saranno in quadratura tutto il 2021), ed è proprio come nei cicli della nostra vita individuale, in cui entrambi si muovono nella nostra vita in ciclicità di 7 anni portare cambiamenti laddove abbiamo cristallizzato troppo delle forme, permettendoci di non fare rivoluzioni troppo repentine di cui ci pentiremmo (Saturno che frena) e allo stesso tempo darci il tempo necessario per costruire un saggio cambiamento (Urano che spinge verso il nuovo).

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La lotta dell’Acquario – Urano – tra ribellione e struttura, tradizione e innovazione e il tema della Colpa collegabile al mito di Prometeo e al suo secondo governatore Saturno, potrebbe essere l’oscillazione di questi anni. A livello costruttivo il transito muove la necessità di cambiamenti senza però perdere di vista, ciò che ci connota e lega alla terra e ai suoi cicli – il corpo ne è il portatore. L’energia Acquariana è molto legata alla mente, che perde spesso il contatto con il corpo fisico e i limiti. A ogni nuova conquista di libertà, la coscienza si libera un po’ di retaggio del passato, ma si annida al nostro interno una colpa di tradimento a quello stesso passato che ci ha forgiato e sostenuto.

Vi capita mai di sentire nostalgia di quando facevate più “casini in maniera incosciente”? Come una sorta di nostalgia allo stadio precedente. Chissà, magari in maniera paradossale si aprirà un nuovo ciclo d’esistenza in cui le vecchie strutture che rappresentavano esempi di autorevolezza, non saranno più così solide e attraverseranno una lunga fase di crisi prima di approcciarsi a nuovi sistemi. Saturno dovrà accogliere Urano, e per farlo dovrà lasciare andare il suo scettro di comando: i medici e la vecchia struttura sanitaria, non saranno più visti con lo stesso sguardo (ci siamo sentiti traditi anche in quel luogo e nella medicina). Gli uffici, le banche, lo stato, ogni cosa ha cambiato forma ai nostri occhi e alcuni parametri si sono livellati, spostando ogni simmetria – maestro e allievo, medico e paziente, capo e dipendente – divenuta in qualche modo più elastica e interscambiabile.

Ci racconta Liz Greene “Il prezzo che paga l’Acquario per la sua ricerca di verità è un profondo e radicato senso di colpa. Infatti questo segno ha anche un aspetto convenzionale e attaccato alla legge e all’ordine. L’Acquario è governato da Saturno e Urano, ed è Saturno simbolo della struttura dell’ordine e del senso di colpa appena si infrange queste regole “patriarcali” per andare verso se stessi. Così L’Acquario ama i principi e ha bisogno di uno stretto codice etico con cui regolare la vita. Per questo molti Acquario sono sia autodisciplinati, sia intellettualmente rigidi nelle loro idee. Saturno struttura il loro pensiero, così come dà loro devozione al passato, alla tradizione e all’ordine. L’altro governatore Urano è l’inventore e il mago, il liberatore. E’ il pianeta che simboleggia la tendenza dell’Acquario a cercare la libertà, a penetrare il velo dei misteri, a distruggere le strutture ristrette. Questi due governatori planetari (Saturno- Urano) spesso di scontrano dentro la persone, il vecchio e il nuovo, la tradizione e il caos, e l’Acquario è combattuto fra l’amore per la verità e il rispetto della tradizione.” (estratto dall’articolo: Grande congiunzione Giove e Saturno)

A quasi un anno di distanza, rileggendo queste parole, penso che non mi sarei aspettata una così grande spaccatura di ideologie, ma nemmeno il fervore, l’unione spirituale e il risveglio dei molti. Non avrei pensato di osservare tante amicizie e legami – anche all’interno delle stesse famiglie – spezzarsi per lotte di idee e principi e per un’istintiva e forte fedeltà a se stessi e alla propria integrità, che ha fratturato affetti e appartenenze di lunga data.

Marte, il 31 ottobre 2021 è entrato nello Scorpione, in cui già si trova il Sole, il 4 novembre avremo il Novilunio in Scorpione che inaugura questo mese lunare con l’opposizione esatta di Sole e Luna ad Urano in Toro, giungendo al suo apice di Luna Piena nel Toro il 19 novembre. Allo stesso tempo anche Marte in Scorpione giungerà sia alla quadratura con Saturno (10 novembre) all’opposizione esatta con Urano (17 novembre), esasperando la Croce dei Segni Fissi – Toro, Acquario e Scorpione – Nonostante queste forti tensioni non lascino presagire nulla di buono, allo stesso tempo, parlano di lotte (Marte) per la libertà (Urano) e in quale tinta, se non quella non manifesta, interiore, strategica più lenta e sagace dello Scorpione?

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Questo mese arriva alla sua centralità con un’apice di tensione, per poi condurci a fine mese e a dicembre in un rilascio graduale. Ci chiede di chiudere tutti i cicli lasciati aperti e stare nella preparazione delle cose, piuttosto che nella loro visibilità manifesta. Sarà un terreno di prova per molti di noi in cui dovremo affrontare le paure interiori, piuttosto che quelle esteriori, uno stato di blocco e di rabbia da trattenere. Questo è il tempo dell’autunno inoltrato, la luce del sole che si ritira e diminuisce ogni giorno fino al Solstizio d’inverno e ci vuole insegnare a cercare il calore e la fiducia da dentro, piuttosto che fuori. L’invito a non temere l’apparente sconfitta e i cambiamenti repentini di direzione – opposizione di Urano – la luce più calda che ci avvolge e il cambio di azione, che diviene più intima, meno esposta e plateale ma perdura. Forse i risultati di queste lotte – ognuno nelle lotte della sua vita personale e non solo nel collettivo in cui ci troviamo – non daranno i loro risultati adesso e non verranno alla luce nell’immediato presente, ma le vedremo manifeste e mutate tra sei mesi nella prossima Luna Piena in Scorpione di aprile 2022. Ora ci stiamo preparando a calibrare le forze contrarie e ambivalenti dentro di noi e imparare a stare fermi (come dice sempre il nostro maestro alchemico Michele Giovanoli). Fermezza è la condizione più difficile, perché non è avanzare né retrocedere, ma imparare a stare – a stare nel conflitto, rimandando l’azione e lavorando con la strategia che ha come alleato il tempo.

Sappiamo gestire l’ambivalenza? 

L’etimologia di questa parola è: ambi (entrambi) e valentia (forza, capacità)) compresenza di emozioni o sentimenti sia positivi sia negativi nei confronti di uno stesso oggetto, di una stessa persona o di una stessa idea. La prima volta che abbiamo provato questa emozione è stato per nostra madre in quell’antico modello di attaccamento primario in cui abbiamo provato sia amore che odio, sentimenti estremi che scaturiscono quando da qualcuno dipende tutta la nostra sopravvivenza.

 

Odiamo e amiamo ciò di cui abbiamo più fortemente bisogno. Le forme di potere agiscono sui nostri bisogni primari di sopravvivenza e sulla possibilità che ci vengano sottratti – ci è richiesta una grossa prova iniziatica per uscire da questo enorme ricatto e vederlo. Questo può essere compreso solo se siamo in grado di riconoscere dove nella nostra vita personale ci tradiamo per paura. Se in questo momento stiamo subendo un’ingiustizia e del potere da una persona, da un affetto, da un datore di lavoro, da una situazione ecc. osserviamo su quali paure profonde fa leva questa minaccia e sul dove possiamo lentamente lavorare, per costruire una base sicura e una nuova autonomia per spezzare il vincolo. Se non vi è autonomia personale, possiamo sempre essere ricattati. In questo tempo di sospensione l’energia Scorpione ci chiede di sentire dove – in quale parte del corpo sentiamo male, in quale parte dello Spirito sentiamo di non poter volare, in quale parte del Cuore sentiamo dolore – e amarci. Semplicemente. Ora è il momento dell’introspezione e dei molteplici pianeti nello Scorpione – energia d’acqua femminile – che consente di accoglierci anche nella solitudineIl frastuono è fuori, ma la pace dovrà essere in primo luogo ritrovata dentro.

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Quadro di Federico Infante, 1982

L’evoluzione dello Scorpione, da serpente ad aquila, è proprio quel riuscire a elevarsi al di sopra delle dinamiche pulsionali reattive della nostra infanzia, per giungere al distacco e gestione matura di quelle stesse pulsioni. Nel nostro personale più diverremo individui autonomi e liberi, e più potremo creare un mondo adulto e non di figli/bambini spaventati che si infuriano con il genitore. Quello che sta succedendo a livello collettivo non può non smuovere anche la persona più distaccata da tutto lo scenario. In questo momento sia la più ligia e conforme alle regole (Saturniana d.o.c), che al suo estremo opposto l’anticonformista per antonomasia (Uraniano ribelle), non può non essere a disagio in un mondo che sta creando continue separazioni e dualità di appartenenza. Un mondo che ancora come noi da bambini non potevamo fare, non sa contenere l’ambivalenza, non sa accettare l’imperfezione e il suo doppio, non sa accettare la fragilità, non sa accettare il cambiamento lento e l’individualità.

E’ triste discutere con un amico, è triste discutere con un genitore, è triste discutere tra di noi come umanità frammentata e scissa. Mi ricorda quelle terribili domande che alcuni bambini con genitori separati si sono sentiti chiedere (io ero una di quelli): “Preferiresti vivere col papà o con la mamma?“. Domanda che capite da voi, nasconde in sé qualcosa di assolutamente terrificante. Come uscire dal dualismo? Forse la risposta in questo cielo ce la dà Venere – il femminile sacro – la scelta di valori -.

Il ciclo lunare che si apre il 4 novembre con la Luna Nuova in Scorpione, arriverà al picco di Luna Piena in Toro del 19 novembre, portandosi dietro un carico di rabbia notevole (Marte in Scorpione), ma anche un potere rigenerativo enorme. Già abbiamo sentito urlare a gran voce dalle generazioni prima di noi “Fate l’amore e non la guerra”, ora iniziamo a sentire qualcosa di analogo che circola e si muove nell’aria, forse in chiave differente da allora. Sentiamo parlare di “ritorno del femminile”, vediamo immagini di persone che trovano fratellanza e sorellanza con individui che non sono della loro famiglia biologica. Venere pianeta dell’amore e del femminile, entrerà in Capricorno il 6 novembre 2021 e resterà in anello di sosta nel segno fino al 7 marzo 2022 (con fase di retrogradazione dal 19 dicembre al 29 gennaio 2022). A fine dicembre 2021 anche Giove entrerà nei Pesci, portando ancora energia femminile. Nei due temi di Luna Nuova e Luna Piena di novembre, Venere in Capricorno compie posizioni armoniche formando anche un Trigono con Urano in Toro. Una Venere coriacea, che ci richiama ancora a Saturno suo governatore, ma che proverà a insegnarci una diversa modalità di agire il dogma – armonizzandolo – addolcendolo. Allo stesso tempo in questi mesi ci mostra anche a un femminile che viene in qualche modo sacrificato in vista di qualcosa di “utile” e agito concretamente non per puro piacere edonistico. E’ una Venere di terra che ci insegna responsabilità, tempo, lavoro di fino. Non è ancora il momento di giocare, il cielo sembra suggerirci resistenza – e resilienza – accogliendo la parte più vulnerabile di noi stessi e provando a non entrare dentro il conflitto con le armi, ma con la pazienza del femminile che sostiene senza dover dimostrare.

Ognuno di noi potrà in questo novembre prepararsi a sentire dove ha bisogno di “fare pulizia” su ingorghi emozionali e su situazioni non chiarite in cui ancora fa leva quell’antico potere emotivo che ci tiene in sua balia con l’arte del nascondimento. Portiamo chiarezza. Non temiamo di sapere e sapere ancora di più, di cercare le risposte e di scavare oltre l’apparenza. Non accontentiamoci delle risposte che non possiamo capire, non permettiamo a questo momento così delicato per la nostra umanità, di permettere a qualcuno al di fuori di noi di dividerci e renderci nemici gli uni degli altri. Venere chiede integrazione – unione – dialogo con l’ombra perché possa essere attraversato un tratto di strada ancora al buio, con la nostra luce interiore, con la fiaccola accesa del cuore, amore infinito che può contenere tutte le ambivalenze e ciò che la mente e la paura separa.

Anna Elisa Albanese

Fonte : https://www.sentieroastrologico.it/novembre-2021-teniamo-alta-la-fiaccola-del-cuore/

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