Mi sono imbattuta per caso in questo articolo di Laura Pieretti e ne sono rimasta affascinata …malgrado parli degli aspetti Venere-Saturno in un oroscopo…riesce con profondità a  rendere la tematica della paura di essere feriti e di soffrire per amore  unica e valida per molti ….e sono convinta che leggendolo  alcuni si riconosceranno in esso… (Cammina Nel Sole)

 

Ho scelto questa bellissima scena del film “Paura d’amare” interpretato da Al Pacino e Michelle Pfeiffer, perché le parole che Johnny pronuncia esprimono secondo me molto chiaramente la dinamica Venere-Saturno.

Johnny e Frankie parlano nel bagno del bowling dove Johnny ha deciso di dichiarare a Frankie tutto il suo amore, insieme al timore che lei invece si chiuda e decida di scappare, impaurita dal suo stesso sentimento. Johnny le dice: “Ho tanta paura Frankie, ho tanta paura che alla fine ti tirerai indietro e che tornerai in quel posto dove ti senti tanto protetta, quel posto dove nessuno ti può trovare. Ecco perché forzo tanto le cose non lo capisci”…. Il posto in cui Frankie si sente tanto protetta, in cui nessuno la può trovare è un luogo interiore di isolamento tipico delle persone con aspetti Venere-Saturno.

La paura di essere feriti e di soffrire per amore li fa isolare dagli altri, li fa allontanare e chiudere in se stessi. Chi ha paura di amare, desidera come Frankie, essere amato “per sempre e malgrado tutto” e chi ha un aspetto Venere-Saturno nel tema, ha imparato che questo non è possibile. La sensazione di non essere amati per quello che si è, di non essere riconosciuti per la propria reale essenza è talmente profonda da far costruire loro un’immagine diversa e non coincidente con la realtà interna.

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Il tipo di amore che si cerca è un amore “incondizionato”, proprio perché si è sperimentato solo un amore opposto, cioè quello “condizionato” dal proprio comportamento, dalla risposta alle aspettative dell’altro. Chi ha Venere-Saturno ha imparato a supportare in cambio di amore e si è scollegato dalla sua vera essenza. Nella crescita non ha costruito un Io solido e fiducioso, ma ha costruito un’immagine di persona efficiente, che si cura degli altri, creando allo stesso tempo una barriera e una protezione del nucleo interno, rimasto fragile e bisognoso. La gratificazione arriva nel momento in cui ci si “prende cura”, nel momento in cui si risponde positivamente agli stimoli esterni. L’accettazione è condizionata dal proprio comportamento, dalle risposte alle aspettative dell’altro e invece che arricchire, inaridisce. Perché le persone Venere-Saturno si “accollano” letteralmente l’altro, diventano indispensabili, dimenticano i loro bisogni, si adeguano a quelli degli altri ma sentono che la relazione è sempre sbilanciata e rischiano con questo comportamento di sviluppare rabbia e risentimento. La rabbia non esplode però direttamente, Saturno “il censore” la trattiene, lavora sotto e diventa frustrazione. Si sente di dare molto più di quello che si riceve in cambio e alla fine si inizia la ritirata. Si diventa tirannici e iper-controllanti. La freddezza, il nervosismo e la sensazione di rifiuto che ne deriva portano l’altro a sentirsi continuamente inadeguato a soddisfare i bisogni del partner, ma solo perché per primo chi ha Venere-Saturno non li considera affatto i propri bisogni. Il desiderio di amore rimane insoddisfatto e la “fame d’affetto” si trasforma in un tentativo di conquista continua di attenzione e riconoscimento, perché rimane all’interno un’amara consapevolezza: “Non si potrà mai essere amati per quello che si è……non si verrà mai amati “per sempre, nonostante tutto!”….

La porta del cuore difficilmente si apre, lo fa per attimi e poi si richiude immediatamente alla prima percezione di pericolo. All’interno il nucleo emotivo è fragile che alla prima piccola ferita, quando si sente che l’altro non ti accetta per quello che sei, scatta subito la corazza. La piccola fessura che si era aperta per un attimo, che avrebbe potuto portare dentro questo sentimento di amore e dissolvere le barriere, si chiude.

Come Frankie nel film si enfatizza la difficoltà, l’aspetto sofferente e la visione limitante e soffocante dell’amore. Manca tutta la parte sognatrice e positiva, mentre ci si sintonizza sulle difficoltà e sulla mancanza.

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C’è un’attitudine che si radica e la paura si trasforma in mancanza di fiducia. Chi ha Venere-Saturno non si fida, ha imparato a non fidarsi di nessuno e quindi entra nelle relazioni sempre con un atteggiamento difensivo. Le difese e la paura mettono in moto meccanismi, che poi confermeranno il postulato di base: “non posso essere amato per quello che sono” e così all’infinito….

Si fa strada la certezza di non essere riconosciuti veramente, di non avere un vero valore, anzi quello che impara chi ha Venere-Saturno è che il valore vero non è nell’essere, ma nel fare. Perché il problema di Venere-Saturno è un problema di accettazione. Chi ha questo aspetto non si mai stato accettato per quello che è, ha sempre dovuto cercare di essere come qualcun altro voleva.

C’è un grande problema di autostima e quindi si è convinti di non essere in grado di conquistare quello che si vuole, per questo ci si accontenta di quello che viene.

La mancanza di valore si traduce in una sensazione di inadeguatezza dal punto di vista fisico e quindi in una sfiducia dal punto di vista della capacità seduttiva. Le donne che hanno paura di amare come Frankie, soffrono enormemente di insicurezza nel loro aspetto fisico, non si piacciono per quello che sono perché non sono a loro volta piaciute. Questo ovviamente non vuol dire che non sono belle, ma senza dubbio non ci si sentono, non è per quello che erano apprezzate.

Negli aspetti più complessi il corpo stesso non è stato oggetto di amore, non è stato toccato o abbracciato. Questo ha lasciato la sensazione di vuoto all’interno, quasi di non esistenza. Venere simboleggia la gratificazione che arriva dal contatto di pelle, perché è attraverso il corpo che all’inizio noi sperimentiamo il piacere, è attraverso le carezze e gli abbracci di nostra madre che ci sentiamo desiderati. Più siamo toccati e più ci sentiamo desiderati e desiderabili.

Diveniamo noi stessi oggetto di amore e impariamo che possiamo essere oggetto di desiderio di altri. Attraverso il contatto il corpo ci rimanda amore e piacere.

“L’esperienza del contatto dei corpi è ancora più profonda e necessaria di quella di nutrirsi” dice Carotenuto nel libro Eros e Pathos. “Il toccare, il carezzare, rappresentano dei modi primari ed essenziali di conoscere e di amare. Con la carezza io foggio il corpo, seguo e scopro i suoi confini restituendolo alla sua carne”. Il corpo testimonia la nostra “esistenza”, se c’è qualcuno che ci tocca e ci accarezza noi esistiamo.

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Il vissuto di chi ha Venere-Saturno però è nettamente opposto. Questo contatto non è esistito, forse perché per prima la madre non aveva coscienza del suo corpo oppure perché si è vissuta una costante “critica estetica” oppure troppo rigida e moralista. E’ proprio dai genitori che è arrivato un blocco rispetto all’espressione della seduttività, dell’energia sessuale, perché considerata immorale. La mancanza di contatto ha reso queste persone “invisibili”, perché le ha fatte sentire senza corpo e solo aprirsi nuovamente al contatto d’amore potrà risvegliarle all’esistenza.

Negli aspetti dinamici si sperimenta interiormente un vero e proprio abbandono affettivo, diverso dall’abbandono emotivo di Luna-Saturno. Con Luna-Saturno c’è la solitudine interiore che deriva dal non essersi sentiti amati e supportati, con Venere-Saturno si è convinti di non meritare di essere amati e che per entrare in qualsiasi relazione affettiva bisognerà fare per l’altro, dimenticando se stessi. Si è certi di non avere un vero valore. Entrambi gli aspetti generano una chiusura interiore, ma mentre Luna-Saturno è una chiusura emotiva, Venere-Saturno è una chiusura relazionale.

Negli aspetti disarmonici, si è terrorizzati di sperimentare nuovamente l’abbandono affettivo, si ha paura di affidarsi, di aprirsi sia all’altro che ai propri sentimenti. Quanto più si sperimenta un attimo di gioia e apertura, tanto è più forte la chiusura. Quanto più si desidera l’altro, tanto più c’è la fatica di aprirsi al piacere, perché si ha paura di soffrire per amore. Si instaura così un meccanismo di rimozione e ci si scollega da quello che maggiormente di desidera.

Il meccanismo di chiusura può lavorare a tanti livelli: sul piano emotivo il blocco può portare ad un’iniziale paralisi emotiva, ad una vera convinzione di assenza di sentimenti; sul piano fisico ad uno scollegamento dal principio fisico di piacere e ad una rigidità eccessiva; sul piano psicologico ad una vera difficoltà a lasciarsi andare, ad un iper-controllo e ad un’esaltazione del dovere e della moralità.

A livello corporeo la difesa emotiva genera tensione, c’è un’enorme difficoltà a rilassarsi, a godere delle cose, a lasciarsi andare al riposo e al dolce far niente, proprio perché si teme di sperimentare di nuovo l’abbandono. Tutto ciò che implica il divertimento e il piacere godereccio, viene allontanato. Non c’è una decisione cosciente di negare il piacere, ma forse c’è una spinta a posticiparlo, come se prima di lasciarsi andare si dovesse fare tutto quanto si deve e nel modo migliore. Il motto di chi ha questi aspetti è senza dubbio: prima il dovere e poi il piacere.

L’amore non è concepito come forza dinamica prorompente e l’energia creativa viene bloccata, congelando letteralmente il cuore. Chi ha questo aspetto si trova spesso a sentire un peso sul petto, come se avesse il cuore pietrificato. Oppure una pesantezza alla stessa altezza dietro alla schiena, come se portasse uno zainetto. E’ il cinto di Venere che si è trasformato in una “cintura di castità” emotiva, che stringe e costringe bloccando ogni tentativo di “penetrazione”.

Anche dal punto di vista sessuale, la difficoltà di aprirsi all’altro, genera blocchi più o meno profondi che portano con se la difficoltà di affidarsi al piacere fisico oltre che la paura di lasciarsi andare emotivamente. Non è possibile abbandonarsi a relazioni occasionali, anche la vita sessuale viene considerata con estrema serietà e responsabilità.

Chi ha questi aspetti entra nelle relazioni ma mai fino in fondo, non si mette mai realmente in gioco. L’affettività viene negata e non si lascia trasparire la parte più fragile ed emotiva.

I blocchi diventano veri e propri ingorghi energetici interni che pietrificano le nostre energie interiori e le risucchiano nel tentativo estremo di bloccare la spinta vitale. L’energia è indirizzata all’interno e rimane stagnante, lo stesso meccanismo del respiro è invertito. Se osservate qualcuno con questo aspetto, o se egli stesso osserva il proprio respiro si accorgerà che al momento dell’espirazione non c’è un’apertura rilassata all’esterno come dovrebbe essere, bensì una spinta all’interno e una tensione maggiore, come a testimoniare che anche attraverso il respiro si consolida la chiusura.

La chiusura sul piano emotivo invece si sperimenta come vera aridità e un congelamento emotivo. Il meccanismo saturniano di protezione è la razionalizzazione e quello che viene razionalizzato sono i propri sentimenti e la relazione con l’altro.

Si cerca di capire con la testa cosa si prova, quali sono i sentimenti e visto che la mente non riesce, per sua natura, a sentirli allora si passa la relazione al vaglio dei principi di efficienza e utilità, moralità, rigore e correttezza tipici di Saturno. Non voglio dire che tutte le persone con aspetti Venere-Saturno sono senza cuore, anzi….il cuore è grande….ma cercandolo con la testa non potranno mai trovarlo. Con Venere-Saturno si è capaci di fare tantissimo, ma non si sa amare.

Mi viene in mente la scena di un bellissimo film di Mira Nair “Monsoon Wedding”. In questa scena Ria, una ragazza indiana nubile e con difficoltà ad avere una relazione, racconta ai cugini che non ama baciare, lo trova noioso e senza stimoli….mentre bacia un ragazzo pensa alla lista della spesa che dovrà fare. Ria si era scollegata dal suo corpo a causa di un abuso subito nell’infanzia, ma non era tanto l’abuso a farla sentire isolata, quanto il fatto che nessuno della sua famiglia l’avesse difesa…lei era sola…nessuno si era accorto di nulla…era come se lei fosse invisibile. La riabilita lo zio tanti anni dopo, che scopre l’abuso e caccia di casa il familiare acquisito che lo aveva perpetrato. Ria a quel punto è libera di vivere una relazione e al matrimonio della cugina incontra l’uomo giusto. Saturno può abbandonare il campo perché qualcuno si è preso cura di lei e l’ha difesa. Lei non è più sola e non ha più necessità di chiudere se stessa alla vita.

Dal punto di vista psicologico si assume un atteggiamento di moralità eccessiva, l’istinto che preme viene bloccato, controllato e le persone vengono valutate per la loro affidabilità affettiva e la loro serietà. Tutto ciò che è guidato dalla compulsione viene giudicato negativamente, così come le persone che non riescono a controllare la loro spinta interiore.

L’impronta interiore è ormai fissata e la richiesta di amore insoddisfatta dai genitori viene dirottata verso eventuali compagni, ai quali viene richiesto sempre di più, sempre maggiori conferme, sempre maggiore riconoscimento. In cambio si fa per l’altro, ci si accolla situazioni difficili, in cui bisogna essere forti e responsabili e soprattutto si sostiene, perché nella relazione si mette l’accento sulla resistenza alla frustrazione, non sulla gioia e sulla creatività. Il desiderio non è il motore che muove chi ha Venere-Saturno, quello che viene erotizzato è il rifiuto, viene erotizzata la distanza emotiva. Questo vuol dire che ci si lascia andare solo se si sperimenta la condizione conosciuta di distacco emotivo, solo con quelle persone che sono emotivamente distanti e si confonde l’emozione che si prova per chi è distante per amore.

A volte, con aspetti dinamici, si può rimane intrappolati nella dinamica sacrificale, come se amare fosse concepito come prendersi la responsabilità dell’altro “nella buona e nella cattiva sorte”. Ma il problema più grande è quello che si accetta di rimanere all’interno di una relazione frustrante, perché è l’unico tipo di relazione che si conosce, l’unica modalità familiare. Ci si immerge in relazioni in cui non si è interamente riconosciuti e amati per quello che siamo, la difficoltà rende la spinta alla relazione più forte, ma allo stesso tempo più insoddisfacente.

E’ qui che si rivela maggiormente il problema di autostima. Perché quello che dentro si sente è che o “si accetta questa minestra o si salta dalla finestra”….

Anche negli uomini questo aspetto indica un femminile percepito come non nutriente e loro stessi si sentono non degni di essere amati. Questo per un uomo corrisponde ad un senso di inferiorità che per molti rimane inconscio e che viene spesso proiettato sulla compagna. Ci può essere freddezza e paura nelle relazioni, come per le donne, si avverte la spinta ad accontentarsi, a limitarsi e a pensare di non avere altre opportunità.

Gli uomini nel meccanismo di proiezione spesso pensano di essere manipolati. Questo può anche accadere ma in realtà loro stessi hanno bisogno di mantenere sempre il controllo della situazione, proprio perché anche per gli uomini la difficoltà maggiore è lasciarsi andare. L’anima dell’uomo Venere-Saturno non è gratificante perché non sa dare, non sa darsi e di conseguenza troverà sempre una risposta analoga da parte della compagna che si dimostrerà fredda e non accogliente.

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Ma cosa vuole Saturno quando si lega a Venere? La sua funzione non può essere solo farci vivere perennemente in uno stato di frustrazione e chiusura.

Quello che vuole è farci sperimentare l’autonomia, perché chiunque ha questo aspetto nel tema, uomo o donna che sia, ha un progetto di indipendenza emotiva e affettiva. Non si può essere dipendenti da qualcun altro, perché ci sarà sempre una parte di noi all’interno che premerà, come vuole Venere, per l’autenticità. L’amore in cui ci si perde nell’altro non è contemplato, non è possibile, perché infantile. Viene richiesta maturità, si deve invece imparare ad accettare se stessi e l’altro per quello che si è, nella propria autentica espressione.

L’autonomia e il distacco emotivo non sono disinteresse o mancanza di amore, perché è questo il tranello interiore in cui possono incappare anche le persone maggiormente consapevoli. Siccome interessarsi all’altro e i suoi bisogni è l’unica modalità di amare concepita, l’idea di distaccarsi emotivamente dall’altro riporta chi ha Venere-Saturno all’idea del blocco emotivo, alla sensazione di non provare nulla, nessun interesse per l’altro.

Ma il distacco non è aridità emotiva, è consapevolezza di essere separati dall’altro, consapevolezza che ognuno di noi ha il dovere/diritto principale di soddisfare i propri bisogni prima di tutto e che il benessere personale non può dipendere dal comportamento o dall’amore di qualcun altro. Questo non è egoismo, ma è creatività. Se ognuno di noi vivesse guardano prima di tutto i propri bisogni emotivi e desideri, cercando di soddisfarli in maniera positiva, porterebbe all’interno dell’eventuale relazione un meccanismo nuovo, un’energia creativa. Perché la sua felicità e la sua soddisfazione dipenderebbero solo dal suo comportamento e non ci sarebbero chiusure, frustrazioni o recriminazioni.

Nel progetto di ognuno di noi c’è prima di tutto l’individuazione, cioè la realizzazione del progetto stesso, a prescindere dagli altri e su questo le persone Venere-Saturno dovrebbero concentrarsi.

L’esperienza della frustrazione ci dovrebbe portare a raggiungere una maggiore fiducia in noi stessi e nella nostra capacità di vivere senza controllare, lasciandosi andare. La relazione deve essere vera e paritaria, così come chiede Venere. L’l’incontro tra due persone è l’incontro tra due individualità che camminano fianco a fianco, senza che sia uno a trascinare o sostenere l’altro. La distanza emotiva diventa il punto di partenza per arrivare ad una vera indipendenza e ad una vera libertà all’interno della relazione.

La resistenza di Saturno si deve trasformare in coraggio, il coraggio di “svelare la propria dimensione interiore”, come dice Carotenuto, “che significa mettere a repentaglio la propria posizione, fare la propria mossa e scoprirsi”. Il coraggio di affrontare la perdita, di aprirci a chi amiamo convinti di poter sostenere la paura di essere rifiutati. Ma non è solo aprirsi all’altro, è aprirsi anche al nostro mondo interiore, “al rischio di incontrare se stessi nella relazione”. E’ “il coraggio di conoscere intimamente se stessi”.

Accogliere l’amore permette di far entrare questa energia fondamentale per iniziare il viaggio. Si può partire proprio dalla cosa più semplice, dal corpo, dal respiro. La rigidità può essere sciolta dall’aria che entra durante l’inspirazione e dalla consapevolezza che lasciare andare il respiro ci è indispensabile per sopravvivere, così come lasciare andare il controllo ci è indispensabile per vivere serenamente.

Frankie nella scena finale del film apre la finestra della sua casa per far entrare l’aria come simbolo di apertura interiore, di comprensione che l’amore di Johnny non è una pressione esterna, ma una potente energia liberatrice che non può essere lasciata fuori. Il comportamento di lui non è una costrizione intransigente, ma una spinta di quel portone che altrimenti non si aprirebbe e l’aria è la chiave.

L’aria nei suoi simboli principali: aria come distacco, aria come libertà , aria come progetto, aria come opportunità, aria come accettazione del diverso, aria come soffio vitale!

Ora dalla finestra può entrare l’amore e Frankie si sente più leggera, come se il masso fosse stato rimosso dal suo cuore. Ora è pronta a vivere e sperimentare il “per sempre e malgrado tutto!”

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Paura d’amare by Laura Pieretti is licensed under a Creative Commons Attribuzione – Condividi allo stesso modo 2.5 Italia License.

FONTE: http://www.lestelledentro.com/?p=1437

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