di Caroline Mary Moore

Siamo giunti all’ultimo di una serie di articoli dedicati ad esaminare, da una prospettiva multidimensionale 3D, 4D e 5D, alcuni dei temi più comuni della comunità spirituale.

Questo particolare articolo esaminerà il bambino/a interiore, un aspetto importante del sistema emotivo che non ha bisogna di presentazioni.

Come al solito, lo guarderemo dalla medesima prospettiva tridimensionale, e poi da quella multidimensionale. Quindi, allacciamoci le cinture perché è molto probabile che ciò che scopriamo possa mettere in discussione qualche “idea” sulla guarigione di questo personaggio influente che dimora dentro ogni uno di noi.

Cominciamo dall’inizio

È impossibile trasformare ciò che è nascosto alla vista e il bambino/a interiore non fa eccezione, si nasconde dalla luce per un’ottima ragione: vuole sopravvivere.

Se vogliamo superare il guardiano della soglia che protegge la fragilità del bambino/a, il miglior punto di partenza è dove tutto è iniziato perché, come tutte le dinamiche tridimensionali, funzionano come un pendolo che oscilla tra l‘oscurità e la luce.

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  • Le meraviglie dell’infanzia: Le emozioni di meraviglia e di gioia che i bambini esprimono quando vedono una farfalla per la prima volta, quando ricevono un regalo per il loro compleanno. L’emozione per una vacanza imminente, o l’arrivo di un cucciolo. Questi sono alcuni esempi dell’entusiasmo e della meraviglia dei bambini che è una gioia da vedere, ed è soprattutto contagioso. Questo è l’aspetto positivo dell’infanzia, il lato in luce del bambino/a interiore.
  • Riflessione: da 1 a 10, quale punteggio ci assegniamo in merito alla nostra capacità di provare meraviglia ed entusiasmo da adulti?
  • Le ferite dell’infanzia: ferite causate dalla mancanza di scelta, in cui gli adulti prendevano decisioni che non sempre avevano a cuore l’interesse del bambino/a. Forse il bambino/a è stato punito ingiustamente, oppure nei momenti di incertezza emotiva, i suoi bisogni sono stati sottovalutati o derisi; pertanto, non veniva visto, ascoltato o consolato quando era spaventato, preoccupato, ansioso e/o era lasciato a badare ai propri bisogni, oppure perché i genitori/tutori erano inconsapevoli, o troppo occupati per provvedere ai bisogni immediati del bambino/a. Questo sono alcuni aspetti negativi dell’infanzia, il lato oscuro del bambino/a interiore.
  • Riflessione: da 1 a 10, quale punteggio ci assegniamo in merito alla nostra capacità di ricordare le ferite della nostra infanzia e riconoscere come/quando ci influenzano emotivamente?

La terza dimensione è il ‘parco giochi’ del bambino/a interiore perché le sue ferite sono state forgiate dalla sofferenza causata da un’educazione ricevuta da una società inconsapevole.

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Se c’è qualcosa nel bambino che desideriamo cambiare, dovremmo prima esaminarlo bene e vedere se non è qualcosa che faremmo meglio a cambiare in noi.” –  Jung

Le aspettative e le delusioni sono l’incubo peggiore di ogni bambino/a.

Consapevoli dell’orgoglio dei genitori riguardo al comportamento e ai risultati raggiunti, tutti i bambini vogliono soddisfare le aspettativi dei propri genitori, perché compiacerli è sinonimo di ricevere amore e accettazione.

Non è un difetto – questa è vita tridimensionale.

Da un punto di vista 3D, le nostre ferite sono un triste ricordo di come azioni sconsiderate, decisioni unilaterali e rimproveri verbali, fatti nell’amore o meno, siano un’eredità dolorosa lasciata a tutti noi, nessuno escluso.

Da una prospettiva trascendentale (4D,5D) quelle ferite sono infatti gli strumenti della nostra crescita spirituale. Siamo tutti consapevoli della sfida dell’umanità a trascendere la coscienza tridimensionale, ma quanti sono consapevoli che la conquista di tale obiettivo dipende dallo sviluppo dell’intelligenza emotiva, o meglio, dal raggiungimento della maturità emotiva – in altre parole, è tempo che il bambino/a interiore cresca!

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Ma come?

La maggior parte di noi conosce i meccanismi alla base del processo di guarigione del bambino/a interiore: analizzare il passato: riconoscere le reazioni ricorrenti: osservarli senza giudizio: provare l’emozione: nutrire i bisogni del bambino/a: abbracciarli con il Cuore e accettare il passato; allora perché il dolore continua a ripetersi ciclicamente soprattutto quando siamo emotivamente stressati. Quale aspetto del bambino interiore non è stato considerato?

Quello dell’ombra!

Identificando l’Ombra come il plausibile anello mancante nella guarigione del bambino/a interiore, la nostra attenzione è posta sulla sua sede, cioè il Plesso Solare, il terzo chakra, un centro energetico con potenti qualità di polarità maschili dove nasce il potere personale.

Il primo contatto con il bambino/a interiore avviene attraverso l’ego, definito dallo psicologo Stephen Karpmen come un triangolo formato da tre personaggi distinti che lottano per il potere tra loro: l’aggressore, il salvatore e la vittima.

Questa è un’analisi psicologica che ci aiuta a capire le dinamiche, ma l’analisi non è sufficiente per guarire e trasformare; e senza questa consapevolezza il rischio è di cadere nel ruolo del “salvatore” che vuole salvare la “vittima”, ossia, il bambino/a che è stato ferito dall’aggressore.

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Dal punto di vista vittima/salvatore/agressore affrontiamo l’oscurità in modo dualistico (giusto vs. sbagliato) e non da quello dell’Ombra, perché per salvare una vittima dobbiamo presumere che abbia subito un’ingiustizia.

Può anche essere vero, ma è comunque un giudizio morale che rafforza la separazione (ferite) e non l’unità (guarigione).

Quindi dobbiamo spostare il focus dell’oscurità moralistica sull’Ombra creativa.

Infatti, è proprio il bambino/a interiore che ci tiene saldamente ancorati alla realtà tridimensionale perché rivive il passato doloroso con le ferite ad esso connesse, proiettandole sul presente e nel futuro in un circolo vizioso.

Prima di avanzare nel raggiungimento della maturità del bambino interiore, sarà necessario rivisitare il Cuore, e il suo ruolo, perché solo con la sua collaborazione possiamo svincolare l’Ombra dalle catene moralistiche dell’ego (giusto vs sbagliato).

Partiamo da una domanda fondamentale: Perché Osho chiama il corpo sottile del quarto livello di coscienza, quello connesso al chakra del Cuore, il corpo mentale?

Per rispondere a questa domanda è necessario prendere in considerazione il modo in cui funziona il centro del Cuore e il suo corpo sottile corrispondente. maggiori informazioni qui.

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Senza entrare in troppi dettagli, all’interno degli strati esterni del chakra del Cuore (il respiro completo del suo corpo sottile), l’amore è condizionato, quindi è dualistico e mentale. È il luogo dello scambio (dare, ricevere) e dell’investimento sentimentale, segue la legge del dualismo che si traduce in: ti amerò se…

Questo è lo spazio del Cuore menzionato nell’articolo precedente, di cui parlava Jung, dove amore è potere sono l’ombra l’uno del l’altro.

Qui, l’amore e l’amicizia sono vissuti nell’amore e nell’intesa, affinché, gli ideali degli altri sono in armonia con i nostri. Non appena cambiano o si scontrano, l’affetto/amore è ritirato.

Il ricatto emotivo è spesso un mezzo per ripristinare lo status quo, ma a questo punto il rapporto declina o finisce, terminando con accuse e/o sentimenti di animosità e/o tradimento; e quelli che un tempo erano considerati amici del cuore diventano conoscenti indesiderabili.

Questo accade perché l’ombra è stata esposta e vissuta alla periferia del cuore che raccoglie tutte le verità soggettive riguardanti gli ideali di amore e di affetto di tutta l’umanità (coscienza collettiva).

Il cuore è un collettore, ma soprattutto un amplificatore di tutto ciò che lo attraversa e in questo caso è la sede della mente collettiva, che detta le regole secondo la coscienza condizionale; Ti amerò se…

Tutti noi abbiamo sperimentato questo livello esterno del chakra del Cuore (respiro pieno del corpo sottile).

Il Cuore ama sì, ma è incondizionato solo nel suo vuoto interiore, lo spazio sconfinato del non-tempo (respiro vuoto del corpo sottile) in questa dimensione l’amore è puro e svuotato di ogni dualismo, sentimenti o opinioni personali (compassione e distacco).

È del tutto neutrale è esente da conflitti di interessi, rendendolo la dimensione perfetta per accogliere e abbracciare tutto ciò che è, sia in luce, sia in ombra, perché, egli accetta che l’amore dimora nell’ego così come nel nucleo del Cuore; che sia passeggero o eterno, sia condizionato o incondizionato, l’amore è!

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Quanto al bambino interiore, non dimentichiamo che il Cuore è multidimensionale e, soprattutto, non è al servizio esclusivo delle nostre emozioni.

Il Cuore raccoglie energia da tutti i chakra (unità) amplificandone le qualità portando compassione e accettazione (amore privo di emozione) a qualsiasi dimensione della coscienza umana che richieda il suo servizio, sia essa fisica, mentale, emotiva o spirituale (olismo).

Come metafora, possiamo immaginare un sistema energetico equilibrato in cui il Cuore, come un buco nero, attira magneticamente energia cosciente da tutti i chakra verso il suo ingresso, mentre dall’altra parte del buco nero, l’energia esce come un singolo flusso unificato – il Potere dell’Amore

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In un sistema che lavora in separazione, immaginiamo che il Cuore attiri magneticamente l’energia di tutti i chakra ma solo alcuni centri ne siano consapevoli, mentre dall’altra parte del buco nero l’energia esce come un unico flusso incompleto – potere e amore come l’ombra l’uno dell’altro.

I nostri sentimenti espressi nel Cuore non provengono dal Cuore, Il Cuore è l’amplificatore dei nostri emozioni che nascono nel secondo chakra e che siano autentici o meno, il cuore non fa distinzione.

Per associazione, insieme all’abitudine mentale di separare, colleghiamo il secondo chakra e le emozioni legate alle ferite insieme al sesto chakra che contiene i lenti, o filtri (mind sets) che influenzano quelle emozioni; che insieme rappresentano due centri energetici femminili; perché inizialmente, guarire, abbracciare e nutrire i bisogni del bambino/a interiore sono qualità tutto rosa!

Ma attenzione, il bambino/a interiore non è stato ferito solo emotivamente, ma anche fisicamente, mentalmente e spiritualmente; quindi, essere solo consapevoli delle implicazioni emotive dietro le ferite, è un eufemismo.

Il processo di guarigione è quindi incompleto e rischiamo di rimanere bloccati in un ciclo di emozioni ripetitive che non solo richiamano le ferite del bambino in questa vita, ma anche quelle di molteplici incarnazioni.

Potremmo affermare che quello è il Karma, il nostro.

Il karma tuttavia non è eterno, la parola in sanscrito significa “azione, opera o atto, e il suo effetto o le sue conseguenze”. Spesso indicato come il principio del karma, in cui l’intento e le azioni influenzano il futuro di quell’individuo (la legge di causa ed effetto).

Per ragioni legate alla giovinezza dell’anima, l’inconsapevolezza è ciò che rafforza il Karma personale, perché troppo spesso le nostre buone intenzioni e dichiarazioni non sono in sintonia con le nostre azioni.

Sei quello che fai, non quello che dici che farai. – Jung

D’altra parte, la chiusura del Karma avviene quando l’anima ha acquisito sufficiente coscienza per applicare l’intento (5D) seguito da un’azione corrispondente (causa) sulla base di una scelta personale in cui si assume la piena responsabilità del risultato (effetto); questo è il libero arbitrio in azione (5D).

Poiché siamo concentrati sul ripristino dell’infanzia perduta, dobbiamo riconoscere il valore dell’energia femminile/madre ricettiva e nutriente, che è archetipicamente il fondamento del nostro mondo interiore; perché ogni bambino è nutrito nel grembo materno e nasce dalla madre.

Affinché il processo si completi, è necessario prendere coscienza del terzo e del quinto chakra (potere e autorità personale) i centri di potere attivo, supportati e incoraggiati dall’energia maschile/padre; perché, archetipicamente, l’azione nel mondo esterno è dominio del Padre.

Dopo secoli di repressione dell’energia femminile, bisogna stare attenti a non esagerare e passare da un estremo all’altro. La polarità maschile deve essere bilanciata con quella opposta, non femminilizzata, ridicolizzata o eliminata dal nucleo familiare.

L’energia maschile sarà molto diversa da quella materna che dice ‘sì’ ad ogni esigenza. Tramite l’archetipica Madre, il bambino/a interiore riacquista coraggio perché è emotivamente nutrito, visto, ascoltato e sentito.

Solo quando il Cuore compassionevole riceve e amplifica l’energia paterna archetipica dei chakra del potere maschile può forgiare ciò che è due in uno e completare il suo miracolo di guarigione.

Di conseguenza, ripristinando l’infanzia perduta del bambino/a, ora è l’adulto che beneficia sentendosi sicuro di sé, agendo con forza di volontà con un entusiasmo trascinante, pur mantenendo la capacità di meravigliarsi anche quando qualcosa non è più una novità.

La spensieratezza del bambino, un tempo smorzata dalla disapprovazione o dal rimprovero, non è più inibita ed è ora disponibile ad esprimersi con maturità tramite l’adulto.

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Perché si parla di più di nutrire il bambino interiore e meno di potenziarlo?

Ricordiamo il triangolo di Karpmen. Se assumiamo che il bambino/a interiore sia una vittima giustificabile da salvare e guarire (sindrome del salvatore/sindrome della chioccia), l’impulso naturale è quello di proteggere, nutrire e placare le sue paure, quindi lo proteggiamo dalla forza che lo ha ferito (aggressore).

La guarigione richiede di partire dall’energia madre/femminile/terra perché incoraggia il bambino ad esprimere la propria natura senza timore di giudizio, punizione o colpa per essersi comportato male (secondo gli altri).

Il secondo passo richiede il sostegno dell’energia paterna/maschile/cielo che libera l’ombra dalle sue catene moralistiche, autorizzando il bambino/a ad esercitare il proprio discernimento, mettendo in discussione le regole imposte, sia quelle della famiglia che della società, pur riconoscendo il diritto al libero arbitrio che richiede la piena responsabilità di ogni scelta e azione intrapresa, qualunque sia il risultato.

La guarigione del bambino interiore è un cammino spirituale di integrazione, di maturità, di unificazione tra le polarità opposte che smantellano le maschere del virtuoso, ma falso ‘soldatino buono’ riportandoci alla nostra vera natura, liberi, autentici, sovrani e co-creatori, divine.

Conclusione

Come abbiamo scoperto, la ragione principale dietro l’infanzia perduta del bambino/a interiore non sono le sue ferite emotive, ma lo sviluppo arrestato del suo potere personale (perché non può scegliere) e che rimarrà un ostacolo per tutta la vita.

Gli sconvolgimenti emotivi dell’infanzia sono sintomi di una causa persa prima che iniziasse.

Quando eravamo bambini, avere potere personale non significava solo scegliere cosa mangiare, indossare o che giochi fare, erano tutti compromessi che potevano essere soddisfatti.

La perdita del nostro potere personale è iniziata quando siamo stati costretti, per amore, a sospendere il flusso naturale di energia che scorreva secondo la nostra vera natura, e poi ulteriormente trattenuto durante l’adolescenza, quando ci veniva consigliato o sottoposto a pressioni, cosa studiare e con chi frequentare.

Da giovani adulti, molti di noi sono stati consigliati su come spendere i propri soldi; domandati perché volevamo un tatuaggio; per non parlare delle nostre relazioni o preferenze sessuali; in quale carriera investire, e quando era il momento giusto per sposarsi, chi volevamo sposare e se volevamo o meno avere figli.

Ognuno di noi può completare l’elenco in base alla propria esperienza personale. Comunque sia, questi momenti particolari sono stati appesantiti e inquinati dalle aspettative e dalle delusioni altrui; tutto confezionato e infiocchettato in nome dell’amore; aspettative e delusioni che continuano a prosciugarci, togliendoci il nostro potere personale,

Siamo tutti vittime di un sistema tridimensionale inconsapevole?

Dipende da quale prospettiva la guardiamo. La terza dimensione segue regole ben precise. Se cavalchiamo il pendolo dualistico oscillante, non abbiamo altra scelta che rimanere all’interno dell’ego, il triangolo psicologico tra l’aggressore, il salvatore e la vittima, e poiché entrambi i personaggi hanno bisogno che la vittima sia impotente per poter funzionare, la vittima è la forza trainante del triangolo.

L’ego, infatti, si forma nei primi tre anni di vita di un bambino, proprio quando, per motivi disciplinari, è vittima delle scelte altrui che rallentano, controllano e riducono fortemente il suo potere personale.

L’unica via d’uscita dal triangolo psicologico è riabilitare il potere delle vittime, in quanto tali né l’aggressore né il salvatore possono funzionare se il potere viene ripristinato a coloro che sono vittime, o sentono di esserlo; è l’unico modo per aiutare l’abusato, che sia il bambino/a interiore del passato o l’adulto di oggi, non fa differenza.

Il ristabilimento dell’energia Solare maschile è la risposta per illuminare l’Ombra e dissipare ogni senso di colpa per aver deluso i propri genitori, insieme alla rabbia provata nei loro confronti perché si aspettavano che realizzassimo i loro sogni infranti, e deluso quando ci siamo rifiutati di assecondarli.

Possiamo fermare la farsa di sentirci profondamente offesi dalle nostre stesse aspettative e delusioni – di essere accettati dai genitori perché era loro dovere, quando noi stessi non abbiamo mai sentito il nostro dovere di accettarli!

Tagliando finalmente i legami familiari karmici che si sono perpetuati di generazione in generazione, liberiamo i nostri figli dal nostro stesso triste destino, rinunciando alle stesse aspettative e delusioni che pesavano sui nostri cuori da bambini e che, come genitori, abbiamo inconsciamente trasmesso a coloro che amiamo di più.

Scelgo te, non ho bisogno di te, diventa il mantra per i propri amanti, mariti, mogli, partner e amici, poiché la co-dipendenza diventa un bisogno del passato.

E, ultimo ma non meno importante, lasciamo andare quel bisogno struggente di sentirci indegni e non meritevoli.

Ed eccoci alla fine di questa serie di quattro articoli pensati per stimolare e aiutare coloro che scelgono di rispondere attivamente all’urgenza spirituale che tutti stiamo affrontando oggi: la crescita del bambino/a interiore.

La nascita del Nuovo Mondo può essere paragonata a un vecchio dilemma: cosa è venuto prima, la gallina o l’uovo?

La legge di risonanza, o se preferiamo, la legge di attrazione, funziona in entrambi le direzioni, quindi la domanda è: da dove inizia l’attrazione?

È il salto quantico, lo spostamento di frequenza del pianeta Terra da 3D a 5D che trasformerà le nostre menti prevalentemente tridimensionali in una coscienza multidimensionale?

Oppure è il “Great Awakening”, il risveglio della massa critica, l’espansione esponenziale della coscienza umana, che di conseguenza innescherà la metamorfosi del pianeta Terra e, come tale, creerà una nuova realtà mondiale?

Probabilmente non lo sapremo mai.

Un buon punto di partenza è cambiare la nostra prospettiva sulla trascendenza ponendo una domanda fondamentale: l’umanità ha bisogno di trascendere la realtà tridimensionale, l’effetto, o ha bisogno di trascendere la coscienza tridimensionale che è la causa?

Perché non possiamo trascendere la realtà proiettata e creata dal bambino/a interiore, ma possiamo trascendere la mente che la proietta e la crea!

 

PS Grazie a tutti coloro che mi hanno seguito leggendo questi quattro articoli. Spero che vi abbiano dato la stessa chiarezza che hanno dato a me scrivendoli.

Con amore e compassione

Caroline Mary Moore

Fonte : https://www.dalleclissedellesserealmisterodelvuoto.com/2022/07/26/3d4d5d-ultima-parte-ripristinare-linfanzia-perduta-del-bambinoa-interiore

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