6 GENNAIO LA “MANIFESTAZIONE” DELL’EPIFANIA

La figura della Befana affonda le radici nel paganesimo e il termine deriva da Epifania che in greco (epiphaneia) significa manifestazione, apparizione, usato dagli antichi greci per indicare la manifestazione di una loro divinità; gli Epifani nella cultura greca erano le divinità che appaiono agli uomini. Solamente dal 300 d.C. i cristiani iniziarono ad usare il termine Epifania riferito alle manifestazioni divine di Gesù, delle quali le più famose erano l’adorazione del Gesù bambino da parte dei Re Magi, Il battesimo di Gesù nel Giordano e il primo miracolo del vino nella città di Cana. Fino all’introduzione della Natività (Natale) l’ Epifania, chiamata anche Teofania, era la grande ed unica festa cristiana della manifestazione di Cristo nel mondo. Attualmente il termine Epifania è usato dai cristiani cattolici per indicare principalmente la prima manifestazione divina avvenuta con la visita dei Re Magi, mentre la chiesa ortodossa indica con tale termine la festa che ricorda il giorno in cui Gesù venne battezzato nel Giordano.

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Forse non tutti sanno che l’origine della Befana è da ricercarsi probabilmente nel mondo agricolo e pastorale. Anticamente, nella dodicesima notte dopo il solstizio invernale, si celebrava la sacra morte e la sacra rinascita di Madre Natura. In questa notte Madre Natura prendeva le forme di una vecchia e benevola strega che solcava i cieli a cavallo di una scopa; oramai secca, Madre Natura era pronta ad essere bruciata per rinascere dalle cenere come l’Araba Fenice. Gli antichi Romani celebravano l’inizio del nuovo anno con grandi feste in onore del dio Giano e della dea Strenia. Il periodo delle feste veniva chiamato Sigillaria, e durante tutto il tempo venivano scambiati auguri e doni, sia sotto forma di arte povera, sia oro e argento. L’arte povera era rappresentata dalle statuette d’argilla o di bronzo, mentre i più ricchi forgiavano tali statue con oro e argento.

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I bambini, solitamente, ricevevano una statuetta di pasta dolce. Questa tradizione si radicò così profondamente nella società che la Chiesa dovette tollerarla e in qualche modo adattarla alla sua dottrina. Gli antichi romani credevano che durante le dodici notti, sopra i campi appena seminati, volassero delle figure femminili per propiziare il futuro raccolto, guidate da Diana, dea della Luna e della Fertilità. L’avvento del cristianesimo trasformò le figure femminili in simboli satanici che traviavano i poveri contadini inducendoli al peccato, condannando qualsiasi riferimento a questi culti. In realtà, come in molti altri casi, non riuscirono a sradicare completamente queste credenze pagane radicate profondamente nel popolo, ed alcune influenze furono assimilate dalla chiesa arrivando fino al Medioevo; l’aspetto misterioso e simile ad una strega si deve proprio a questo periodo. Diversa invece l’origine della Befana per quanto riguarda il cristianesimo, che vuole in una leggenda il motivo ispiratore.

I Re Magi, non riuscendo a trovare la strada che li conduceva al bambin Gesù, chiesero informazioni ad una anziana signora e la invitarono a seguirli, ma nonostante le insistenze la signora non uscì di casa. In seguito si pentì di non aver seguito i Re Magi e riempito un cesto di dolci si mise alla loro ricerca; l’anziana signora non riuscendo a trovare i Re Magi, iniziò a fermarsi in ogni casa regalando dolci ai bambini con la speranza che uno di loro fosse Gesù. Da allora la “Befana” gira il mondo facendo regali a tutti i bambini cercando di farsi perdonare. Il demonizzare le credenze pagane portò in tutta Europa la tradizione delle streghe che volano durante le dodici notti, e di conseguenza il periodo tra Natale ed Epifania diventò fertile solamente per Sabba e Congreghe. Nelle comunità dei tedeschi del nord Diana diventa Frau Holle, mentre nella Germania del sud, diventa Frau Berchta; figure ambigue e divise tra bene e male; da una parte portano vegetazione e fertilità, ma dall’altra si dimostrano violente e spietate verso chi fa del male. Solcano i cieli volando o su una scopa, seguite da una schiera di streghe e anime dannate. Da tutto questo complesso stregonesco, o perlomeno reso tale dalla chiesa cristiana, Strenia, Diana, Holle e Berchta sono confluite nel folclore e nella tradizione italiana facendo prendere forma e sostanza ad una delle figure più amate dai bambini: la Befana.

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Il termine Befana potrebbe essere una corruzione di Epifania, e identifica una benefica vecchia che a cavallo della sua scopa, la dodicesima notte, porta ai bambini doni o carbone. Se i bambini son stati buoni ricevono doni, al contrario la Befana lascerà del carbone: “Il ruolo della Befana è motivato dalla sua funzione pedagogica di entità esterna che può premiare o punire, a seconda dei comportamenti dei bambini. Il segreto di questa festa consiste essenzialmente nel contatto che si viene a stabilire tra il mondo infantile e quello degli anziani – Manciocco”. Durante il ventennio fascista la figura della Befana fu portata ai massimi livelli, fino ad arrivare a chiamarla “Befana del Duce”; le sue origini rientravano a pieno titolo nella romanizzazione del paese. In quel periodo, ma anche nell’immediato dopoguerra, venivano donati pacchi della Befana alle numerose famiglie indigenti. Di origine chiaramente pagana sono anche i falò che vengono accesi durante l’Epifania, che ricordano riti ancestrali per favorire raccolti, in un periodo particolare dal quale dipendeva la riuscita della semina e di conseguenza la sopravvivenza.

Fonte: http://www.lasoffittadellestreghe.it/shoponline/6-gennaiola-manifestazione-dellepifania/

 

Fate o Befane, Streghe o Guaritrici

 

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