Quando guardo la carta astrale di qualcuno, lo faccio sempre in punta di piedi. So di camminare dentro l’anima di una persona, e chino la testa con gratitudine e rispetto. Di fronte al tema natale di Ezio Bosso, mi sono fatta piccola piccola, inchinata davanti a un’anima luminosa e coraggiosa, così straordinaria da non poter reggere il peso della densità della materia. Ma l’anima non sceglie mai un compito troppo arduo per la personalità che indossa.

Ezio Bosso è nato a Torino il 13 settembre 1971 alle 20, Vergine con l’ascendente nel segno di Nettuno e della musica, i Pesci, per di più all’ultimo grado dello Zodiaco, un grado critico che amplifica la simbologia a cui è associato, la fine di un ciclo, la destinazione più elevata.

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Nel segno dei Pesci si trova la dodicesima stanza, che è il titolo di uno dei suoi album. Le dodici stanze sono le dodici dimore dell’anima, le dodici case astrologiche. La dodicesima è dove le anime si fondono con l’anima del mondo. 

Giove e Nettuno, il vecchio e il nuovo governatore del segno dei Pesci, sono perfettamente congiunti a 0° del Sagittario, altro grado critico, segno della conoscenza superiore, della filosofia, dei viaggi lunghi, che rappresentano il sentiero per giungere alla Verità. Sono i simboli della sua instancabile ricerca interiore, e della completa fusione con il linguaggio dell’Anima, la Musica.

Nel suo tema, uno stellium in Vergine, in VI casa, il settore della salute e del lavoro. Sappiamo che in sesta casa si trova il karma organico, ovvero il ruolo del corpo nel processo di evoluzione dell’individuo. Ho approfondito questo tema nell’articolo dedicato alla malattia e al karma. (lo trovi qui). Ma soprattutto, in questa doppia enfasi (l’ascendente all’ultimo grado dei Pesci, o anche ai primi gradi dell’Ariete, fa sì che ogni segno si trovi nella casa co-significante) leggiamo la determinazione dell’anima di scendere nella materia per mettersi al servizio. 

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A livello della personalità, l’individuo del segno della Vergine si preoccupa della propria sopravvivenza, e accumula in modo indiscriminato risorse materiali, per garantirsi sicurezze e riempire un vuoto che non riconosce. L’attenzione eccessiva ai dettagli, l’attaccamento alla forma, e il bisogno di perfezione, sono le difese con cui cerca di non mostrare agli altri e a se stesso il vuoto che ha nel cuore. Anche l’intimità fisica viene vissuta in modo indiscriminato, a un livello, per così dire, elementare, per illudersi di sfuggire al vuoto emotivo.

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Nel tema del maestro, Lilith, che rappresenta la paura più grande, si trova proprio nel segno e nel settore delle relazioni (Bilancia e VII casa), congiunta a Urano. Lilith in Bilancia può indicare la paura della solitudine e il bisogno compulsivo di stare in una relazione, ma anche il suo opposto, cioè l’incapacità di legarsi in modo convenzionale, e la congiunzione con Urano, così come la quadratura alla Luna in Cancro, confermerebbero la difficoltà di lasciarsi andare all’intimità di un rapporto stabile, difficoltà sicuramente amplificata dagli oggettivi limiti che la malattia gli ha imposto.

L’Anima sceglie, e quello che ci viene negato non è mai sottratto per procurarci danno. Il nostro compito è trasformare il dolore e la mancanza, in opportunità, come il maestro ha spesso sottolineato. A volte crediamo di desiderare qualcosa che non riusciamo a ottenere, ma la verità è che la vita ha in serbo per noi molto altro, e se realizzassimo quello che crediamo di desiderare, non potremmo dedicarci alla missione dell’Anima.

Secondo l’astropsicogenealogia, la Luna in IV casa, settore della storia famigliare, per di più in Cancro, indica un attaccamento fortissimo al passato, uno schema innato e istintivo dal quale è difficile prendere le distanze, ereditato energeticamente dalla madre. Eppure, la sua Luna fa un aspetto di quinconce con Marte, ad indicare la necessità di prendere le distanze dall’impronta lasciata dalla figura materna per conquistarsi il proprio spazio, e affermare la propria volontà. Marte è infatti l’ottava inferiore di Plutone (che rappresenta l’anima), e indica le modalità con cui la personalità decide di accordarsi sul piano materiale alla volontà del Sé superiore. Marte, tra l’altro, è congiunto al Nodo Nord, la destinazione del percorso animico, e gioca quindi un ruolo fondamentale nel processo evolutivo. Marte in Aquario rappresenta la forza di volontà e la determinazione a diffondere e condividere principi non convenzionali, al servizio del cambiamento e dell’evoluzione della collettività. 

La quadratura Luna-Urano indica inoltre il conflitto intimità-libertà, che è il primo passo verso l’affermazione di un nuovo modello relazionale, caratterizzato dall’interdipendenza, ma pur sempre indice di una difficoltà nel trovare la giusta distanza dall’altro, una distanza che in parte Ezio Bosso ha colmato con la musica. Lui stesso ha detto:

L’amore è essere amanti, leggeri. Non è possedere.

Amore è una parola abusata. Nel nome dell’amore si fanno tante cose terribili.

mettendo in discussione un modello di coppia che spesso tutela l’apparenza a discapito dell’autenticità e della libera crescita degli individui, principi di base dell’amore incondizionato.

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Il Sole in Vergine in VI casa, indica che deve essere data particolare attenzione al corpo, poiché nella vita passata potrebbe essere stato abusato o usato nel modo sbagliato. Inoltre, il Sole è collegato al cuore e a vecchie dinamiche emozionali come l’impazienza, l’arroganza e l’orgoglio. All’Anima viene offerta la possibilità di trasformare queste energie in amore, gentilezza e compassione, qualità che di certo non gli mancavano.

Quando l’individuo della Vergine inizia un percorso di risveglio spirituale, impara ad accogliere completamente le esperienze fatte nella materia, nel suo benedetto corpo umano, trasformando anche il dolore in risorsa e mettendosi al servizio dell’umanità. A quel punto, non è più vittima della forma, ma ne diventa co-creatore, e dal fare scelte senza capacità di discriminare, arriva fino all’inclusione. Non si preoccupa più per sé e per la propria sicurezza, ma è focalizzato sul bene di tutti.

La musica è inclusiva, diceva il maestro. Ti costringe ad ascoltare te stesso e gli altri, perché anche l’ultimo è fondamentale.

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In Vergine, ci sono anche i pianeti personali Mercurio e Venere, e Plutone, congiunto al Discendente, il punto che rappresenta “l’altro da te”. In chiave evolutiva, Plutone in Vergine in sesta casa indica la presenza di un senso di colpa o vergogna legato a memorie antiche, di altre vite, o della storia famigliare, che spingono l’individuo a perfezionarsi, e a purificarsi per riscattare se stesso e la sua genìa. La malattia è spesso una manifestazione del senso di colpa, in particolare la malattia autoimmune (l’individuo attacca se stesso perché si disprezza), ma è soprattutto uno strumento di crescita, se la persona sa accoglierla e ascoltarla.

Altre fonti indicano l’ora di nascita qualche minuto prima. Personalmente, ritengo che abbia molto più senso collocare Plutone in VI casa.

Plutone in VI, unito agli altri pianeti dello stellium, parla soprattutto di dissoluzione delle vecchie barriere emotive e mentali e di connessione col Divino, così che il vuoto percepito può essere colmato con la consapevolezza di non essere soli, ma anzi di essere protetti e guidati. Quando l’individuo comprende questo nel profondo del suo cuore, perdona se stesso e gli altri, manifestando una pura e sincera umiltà e mettendosi al servizio dell’umanità intera, anche attraverso la propria professione.

Anche i Nodi Lunari nei segni Leone/Aquario e nelle case V/XI, indicano che il suo compito evolutivo era staccarsi dal bisogno di essere applaudito, per mettersi completamente al servizio dell’umanità. Il segno del Leone, dove c’è il Nodo Sud, ovvero il passato, ha la creatività, la leggerezza, la generosità, ma anche il bisogno di protagonismo e di celebrazione. Vuole gli applausi per sé.

Ma lui aveva compreso che:

L’uomo che vuole dirigere un’orchestra deve saper girare le spalle alla folla.

Gli applausi non erano per lui, ma per la musica, diceva sempre.

Il segno dell’Aquario, dove si trova il Nodo Nord, archetipo in progressiva affermazione in questi nostri tempi stra-ordinari, è legato alla collettività, alla condivisione di idee non convenzionali, alla capacità di riconoscere talenti e risorse negli altri, all’equanimità, alla partecipazione e alla cooperazione per il bene di tutti.

Il viaggio dal Leone all’Aquario è tutto in queste sue parole:

L’orchestra è la società ideale. Non studiamo per essere i migliori, ma per migliorarci. Quando io miglioro me stesso, anche il mio compagno suona meglio, e il suo suonare meglio spinge me a suonare meglio.

Un circolo virtuoso, che parte dal singolo e arriva dappertutto.

Ha iniziato a solfeggiare e suonare prima di imparare a scrivere. Ezio bambino era più felice quando c’era la musica. La musica l’ha scelto perché ne aveva bisogno più degli altri, diceva.

Le cose succedono sempre perché la vita ti manda degli aiuti, anche se tu non lo sai.

La passione per la musica non gli ha tolto il dolore. Ma gli ha tolto la paura.

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Sto scrivendo mentre ascolto la sua musica, anche se lui non voleva che si dicesse così, perché la musica non è di nessuno ed è di tutti. La musica è libera, perché libera e migliora.

“La musica è emozione, e l’emozione deve muovere dentro, per andare oltre, anche se fa ridere detto da me che non mi muovo”, diceva, ironizzando sulla sua immobilità fisica, come spesso faceva. Ma la musica muove l’anima, e poco importa se il corpo non la segue. La vera emozione è muovere dal passato per andare avanti e migliorarsi.

La malattia è stata un dono, un’opportunità. La malattia mi ha permesso di scoprire altre cose, di conoscere di più, di vivere fino in fondo. Di voler bene quando il bene mi ha chiamato. Di sentirmi libero.

La musica insegna che “dall’ultimo dei violini al primo degli oboi dà il contributo all’unica grande meraviglia, che è la vita.” Se ci metti passione, metti vita nei tuoi giorni, e dai un senso a ogni cosa, anche la più difficile e dolorosa. La tua anima sa chi sei, e ti guida, se l’ascolti.

Quante cose ci ha mostrato, attraverso il sacrificio e la sofferenza, ma soprattutto con amore e per amore della vita! E noi qui a lamentarci, a fare le vittime, a pretendere che “tutto vada bene”. Non nasciamo per vivere una vita senza problemi, ma per imparare a trasformare ostacoli e limiti in opportunità. Per diventare migliori.

Grazie, Maestro, per ogni tua nota, e per i silenzi. Le tue magie vibreranno per sempre.

Non esiste l’ultima nota. Come non esiste la fine: è solo una forma di un nuovo inizio.

Buon nuovo inizio, ovunque tu sia.

Roberta Turci

Fonte : https://lastronellamanica.com/2020/05/16/a-ezio-bosso-grazie-maestro-di-roberta-turci/

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