“Quando ti fiderai di te stesso, saprai come vivere”

Cit.

C’è un tempo per l’azione e uno per l’inattività. C’è un tempo per le parole e uno per il silenzio. Riuscire ad assecondare tale flusso è sinonimo di equilibrio e centratura e saper entrare nell’ascolto di ciò che accade dentro di noi attraverso gli eventi esterni è sinonimo di evoluzione. Nell’ascolto si cela il dono dell’intuizione, la nostra intelligenza “superiore” che va aldilà dei sensi, che viaggia “oltre”, e che non possiamo equivocare in quanto ha origine proprio dal silenzio.

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Apparentemente tutto chiaro, ma allora perché ci troviamo nell’ennesima situazione scomoda o nella solita tipologia di relazione?La risposta è facile, perché di  a s c o l t a r e  non ci va per niente. Siamo intenzionalmente distratti. In effetti il silenzio è assai scomodo e troppo spesso sussurra realtà che non vogliamo sentire, il che significherebbe poi tirar fuori il coraggio di farci qualcosa….Impegnativo no?! Tantissimo. Allora scegliamo di contattare ciò che sembra di facile risoluzione, solo le cose meno gravose, e per tutto il resto preferiamo restare sordi e replicare le solite dinamiche che ci fanno sentire “a casa” e al sicuro, re-agendo quindi come sempre. E poi ci chiediamo perché “fuori” non cambia nulla… Non potrebbe essere altrimenti.

Preferiamo nasconderci dietro entusiaste strette di mano o nella confusione di chiacchiere compulsive, dietro discorsi che spesso vagano in uno spazio e tempo vuoti, nelle belle confezioni colorate o in grasse e forzate risate. Ci piace fare rumore, perché il rumore copre il pesante silenzio. Certo, è molto più facile. Ma l’intuizione, la Voce, la nostra Verità parla all’infuori di tutto questo perché attraversa il vuoto e si esprime solo e soltanto in esso. Quindi se vogliamo che le cose cambino è ora di addentrarci completamente laggiù. Alle volte sarà la nostra energia femminile a muoverci, nell’accoglienza, nell’ascolto e nella morbida pacatezza del sentire, altre invece sarà quella maschile a prendere il comando, con l’azione determinata, con scelte frutto di ragionamenti ben precisi, con la volontà di vedere costruito nella concretezza ciò che era posto come embrione dall’energia opposta e complementare. In tutti noi vivono entrambe le polarità ed il nostro compito è armonizzarle equilibrandole, allo scopo di percepire quello stato di centratura e di quiete che tanto aneliamo.

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Sarebbe ora quindi che la finissimo di “castrarci” mettendo in campo energie disarmoniche col nostro profondo essere e sentire. Penso alle donne che rispetto all’educazione ricevuta e alla società con cui sono chiamate a relazionarsi si ritrovano a “schiacciare” spesso e volentieri la loro essenza femminile di profondo ascolto e ricezione, di “ciclici” tempi creativi e di ricchi e sconfinati spazi interiori. Donne chiamate a “fare”, a “produrre” e ad essere “forti e operative” sempre e comunque. Ma questo (o meglio in questi termini) non appartiene alla loro natura! Le donne di oggi sono continuamente sotto botta di una potentissima energia maschile che le devasta e le sfianca. E considerando che per la maggior parte sono anche madri con tutto ciò che tale ruolo comporta, direi che il quadro risulta abbastanza chiaro: da esaurimento. Quindi abbiamo come risultato donne che ovviamente mettono in campo un’ eccessiva energia maschile anche nelle relazioni e che in un certo senso “combattono” con gli uomini, oppure all’opposto, donne “perse”, che mancano di direzione e discernimento. E penso anche agli uomini molto spesso ben poco “radicati”, ed effettivamente come biasimarli se il loro ruolo è già “occupato”!?. Ed ecco come lo scenario si popola di tanti uomini statici, indecisi, insicuri, che “non fanno” e che “non sanno” o al contrario di maschi rudi e aggressivi oltremisura, che hanno bisogno di imporsi e di imporre il loro “potere”. In tutti i casi, esiti relazionali disastrosi.

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Perciò dovremmo imparare a riappropriarci di noi stessi nel senso profondo del termine. Dovremmo entrare nelle tanto scomode quanto unicamente autentiche vie interiori e assecondare ciò che emerge senza paura. Dovremmo mollare la presa e deporre le armi lasciando piuttosto che le nostre energie così perfettamente integrate per natura cooperino sostenendosi a vicenda, che si accompagnino mano nella mano nel cammino evolutivo e che lavorino insieme alla costruzione della bella casa accessoriata che tanto desideriamo: la nostra casa interiore, solo in questo modo le nostre relazioni sarebbero teatro di un’evoluzione a dir poco radicale. Dovremmo imparare ad ascoltare e seguire l’intuizione e quella Voce che sa’, se vogliamo che le cose cambino davvero, perché il presente ci chiede di andare avanti, di lasciare impronte differenti e soprattutto di scrivere pagine che raccontino inedite esperienze…dal momento che c’è anche un tempo per scrivere un nuova storia, e quel tempo è adesso.

Con amore,

Alessandra Ruta

Fonte : https://sultettoconale.wordpress.com/2019/01/27/ce-un-tempo-per-scrivere-una-nuova-storia-quel-tempo-e-adesso/

 

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