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Un altro dono interessante che ci viene fatto quest’anno è un sano senso del distacco, cioè avere una giusta misura delle cose, vederle in una prospettiva più ampia, cioè riuscire a manifestare le proprie emozioni elaborandole. In questa elaborazione, nel sentirsi degni di poter dire la propria, nel non avere paura di ciò che si è, si rivela l’amore, quando andiamo a prenderci tutto ciò che ci appartiene. Ogni volta che ci permettiamo di dire no, difendendo il territorio, difendendo noi stessi, emaniamo una luce fortissima, che crea un movimento energetico magnifico. Aumento l’autostima grazie a quel no detto. Dire no vuol dire creare un confine e noi dimostriamo di poterlo fare. Stiamo dentro a ciò che siamo, felici di starci. Se vogliamo guarire il senso di non riconoscimento, dobbiamo essere noi i primi a dire chi siamo, perché gli altri non lo faranno per noi, non è il loro compito. Il compito è il nostro e Chirone ce lo ricorda. Esso è il bambino dimenticato dentro la nostra pancia, è lì che piange e ci fa venire la malinconia, sentire tristezza, che spesso compensiamo con il cibo, o le dipendenze di qualsiasi natura. Nel mettere a posto la relazione con ciò che si nasconde nel profondo, andiamo a prenderci cura delle dipendenze.
Lo studio dell’Astrologia, a mio avviso, serve a prendere la mappa del nostro Cielo, fotografia delle posizioni planetarie al momento in cui diamo il primo respiro ed estrapolare il programma di vita, il software che agisce dentro le nostre cellule. Elaborare una lettura della mappa astrale significa entrare in quel programma per conoscere i suoi punti di forza e le sue sfide. Ogni pianeta può essere considerato come uno strumento musicale che emana note, perché tutto è vibrazione e risonanza. Più si comprende la forza di quella vibrazione, la funzione che quel pianeta ha nel nostro Cielo, maggiormente quello strumento sarà in accordo con il resto, creando una perfetta sinfonia.
Un altro aspetto di Chirone è il senso di dovere/piacere. Poiché l’Ariete è l’archetipo dell’adolescente, quanto quel ragazzino, quella parte vitale, è stato incastrato dai no, o quanto lo abbiamo lasciato libero di manifestare la sua energia? Ognuno di noi ha un punto Ariete nella propria mappa, quindi ciascuno vivrà questo tipo di percorso nella vita, in riferimento ad un dato settore. Quanto ci concediamo di stare nel piacere, di ridere, e quanto invece viviamo nella doverizzazione, essendoci dimenticati il piacere cosa sia?
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Urano e Chirone stanno collaborando tra loro nell’aiutare l’umano a fare pace con se stesso. Da tempo di inseguono, Chirone nei Pesci, Urano in Ariete, poi Chirone in Ariete e Urano in Toro. Dal 2011 Urano ci chiede: Chi sei tu? Contemporaneamente Chirone sta tuttora (fino al 16 aprile 2018) guarendo la ferita dell’abbandono. Ora, con i nuovi transiti, la domanda Chi Sei Tu? si trasforma in Io Sono di Chirone in Ariete, che ci aiuterà a riconoscerci, riconoscere il nostro Io Sono.
Transitando in Toro, Urano porterà luce nelle modalità di somatizzazione, visto che il Toro è il corpo fisico. Noi siamo frutto delle nostre somatizzazioni, il linguaggio emozionale non espresso ma vissuto dal corpo. Urano viene a portare luce in questo ambito, portando ad apertura situazioni emozionali stagnanti e vecchie. E’ sempre più necessario entrare nel profondo e da lì abbattere le porte chiuse, facendosi aprire da chi quel Profondo lo abita, così che ciò che si trova lì si riattivi, mostrandosi, così da farci fare esperienza. Poiché il Toro rappresenta anche le radici, Urano potrebbe spingerci a diventare nomadi, a spostarci, viaggiando ed esplorando l’ignoto. Dovunque si trovi il Toro nella nostra mappa, lì avverrà l’apertura.

 

Il viaggio che sto spiegando va ben oltre il Segno zodiacale, che rappresenta il punto in cui si trovava il Sole al momento della nostra nascita. Quest’ultimo illustra le qualità della nostra personalità, mentre invece qui si sta parlando di andare ad esplorare gli antichi patti d’anima ed andare oltre ad essi. Il dono portato da questi due Archetipi è molto grande: la libertà dalla paura, e la paura è radicata nel dolore. Chirone rappresenta la Ferita karmica che ci riporta sulla Terra; abbiamo scelto quel tipo di disagio o sofferenza per ricordarci chi siamo attraverso essa, sperimentandola nella prima parte della nostra vita, per poi portarci a guarigione. Dovunque si trovi l’Ariete, in quel settore della mappa di nascita, lì c’è la guarigione.

Fonte: http://ashtalan.blogspot.it/2018/02/chirone-in-ariete-e-urano-in-toro_34.html

Saturno, Chirone e i Centauri
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