Quasi tutti gli individui amerebbero essere fortunati, ma poche persone sanno che la fortuna può essere coltivata perché corrisponde a dei precisi requisiti mentali ed energetici che possiamo cercare di sviluppare. In questa trattazione sintetica andremo a vedere quali sono, ma solo le persone con una “vera volontà” possono pensare di raggiungerli, la “buona volontà” non è infatti sufficiente (non è forse detto che di buone intenzioni sono lastricate le strade dell’Inferno?).
Abbiamo scelto di parlare di fortuna e non di felicità poiché riteniamo che la felicità non possa essere un reale obiettivo iniziatico e spirituale, se infatti coltiviamo la felicità stiamo anche coltivando l’infelicità (in virtù della legge di complementarietà del Tao), così come quando guardiamo alzarsi il Sole a mezzogiorno in realtà stiamo anche assistendo al prepararsi del crepuscolo e della notte; ecco che piuttosto che di felicità preferiamo parlare di serenità (un filosofo greco l’avrebbe chiamata atarassia) intendendo con ciò uno stato di calma mentale che trascende il piano della polarità duale dei mondi formalizzati e che rende l’anima imperturbabile.

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Per fortuna intendiamo invece quella condizione per cui capita sempre l’occasione giusta al momento giusto (al fine della nostra massima realizzazione) in uno stato in cui siamo pronti per coglierla. Ciò che è giusto, però, non corrisponde sempre e necessariamente al nostro benessere momentaneo o ad una felicità apparente ed effimera… è comunque vero che quando avremo trattato la maggior parte del nostro sistema imperioso – in pratica il bagaglio karmico che ci portiamo appresso – la fortuna coinciderà sempre di più con stati di benessere ed appagamento.

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C’è chi spiega la fortuna come quella condizione per cui siamo nel corretto flusso della Vita(ved. www.sciamanesimo.com/flusso2.html), visualizzando il fluire della Vita come il corso di un fiume e considerando che: se siamo ai margini del flusso la situazione sarà più o meno neutra, se siamo nel corso della corrente principale possiamo ottenere fortuna e potere, mentre se ci ostiniamo a voler andare controcorrente (per schemi mentali bloccati e limitanti, per abitudini da cui non sappiamo staccarci) allora avremo solo sfortuna poiché siamo in contrasto col Tao e con ciò che la Vita ha in serbo per noi. In quest’ultima situazione solo allineandoci con sincera umiltà agli eventi cosmici la nostra sorte potrà cambiare. Ad un livello più alto, l’autore della pagina sopra citata considera che esista una fortuna ben più rilevante e che: “Questa viene dal Flusso. Quando la nostra esistenza è allineata al nostro flusso, ossia contribuisce al “destino” del flusso, ne avremo fortuna. Se invece è irrilevante o quasi al cammino del flusso, allora non saremo aiutati né danneggiati. Se addirittura la nostra esistenza va contro il flusso, è di impaccio al suo cammino (o “destino”) allora potremo averne malasorte e infelicità.”

Di fatto concordiamo pienamente con questa definizione per cui sviluppare la fortuna anche per noi significa essere in accordo con il Volere Universale e con il Piano Cosmico dell’Esistenza (di cui noi stessi siamo co-creatori), accettando così il ruolo che abbiamo in questo piano, senza ostinarci ad anteporre la volontà personale a quella transpersonale.

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Nella visione di IJP Appel Guéry, collegata alla Scienza Unitaria dell’Intra-universo (ved. incontro n° 120), la fortuna rappresenta un istante di apertura verso il cielo, cioè verso il contatto con le dimensioni trascendenti dell’esistenza, mentre – al contrario – la sfortuna risulta essere un’apertura verso gli inferi. Gli istanti di fortuna non sono continui, sono momenti eccezionali che è necessario saper cogliere per poterne approfittare, e per far ciò è indispensabile essere aperti e ricettivi, altrimenti il momento passa e noi non solo non ce ne siamo accorti ma abbiamo anche perduto un’opportunità straordinaria (come quando vi è l’avvistamento di UFO in un gruppo… spesso una parte delle persone – più attente – percepisce inconsciamente o consapevolmente che sta per accadere qualcosa e riesce ad osservare il passaggio dei veicoli, un’altra parte – più distratta – non ne ha alcuna avvisaglia e quando il passaggio avviene si stanno occupando di cose completamente banali e perdono un tale importante contatto).
Nell’Universo gli eventi si muovono attraverso delle precise ciclologie e bioritmi, per cui vi sono istanti favorevoli alle aperture verso il cielo (istanti di fortuna, appunto) ed altri sfavorevoli dove l’apertura è preclusa; chi non ha il senso delle ciclologie si troverà molto spesso sfasato e non coglierà le occasioni che si presentano. L’impegno a mantenersi connessi ed attenti è personale, in quanto il pianeta stesso risulta scollegato da oltre 200.000 anni dal circuito di telediffusione universale, eppure se riusciamo ad accordarci al giusto flusso della vita scopriremo la saggezza che sta nel detto: “una fortuna chiama l’altra”.
Vi sono dei fattori precisi, citati negli insegnamenti di Appel Guéry, che portano a coltivare e realizzare una dimensione di fortuna:

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Ispirazione superiore

Chi ha un legame telepatico con una dimensione superiore avrà facilmente delle buone ispirazioni per scegliere la strada migliore per la propria evoluzione. E’ importantissimo l’ascolto interiore, che però può realizzarsi solo se si mantiene un livello energetico sufficientemente alto e che deve inoltre giungere a trasformare concretamente la propria vita, sviluppandosi in senso applicativo ed operativo. Occorre slancio, desiderio, volontà, fiducia ed una buona riserva di energia per essere in grado di materializzare le nostre intuizioni, se abbiamo infatti depauperato tutte le nostre riserve energetiche in attività esteriorizzanti ed inferiorizzanti, non saremo centrati nel momento opportuno e non saremo in grado di cogliere gli istanti fortunati.

Padronanza fisica, energetica, emozionale e mentale

Chi realizza una buona gestione energetica, una padronanza su materiaistinti ed emozioni, un corretto equilibrio affettivo e mentale, sarà allora nelle condizioni di essere guardato dalle dimensioni di coscienza superiore, che potranno progettare un programma di alto livello attraverso questa persona. Solo così arriverà verso questo essere qualcosa di eccezionale che siamo soliti chiamare fortuna o provvidenza. Al contrario, se si conduce una vita scollegatae senza alcuna gestione dei vari piani del proprio essere, la fortuna passerà ed andrà ad insediarsi altrove; ecco che una persona del genere non avrà mai fortuna se non corregge stile di vita e schemi di pensiero!

Fonte : http://www.scienzenoetiche.it/raphael_project/inc_221.php

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