Come si esprime una disarmonia con il proprio “maschile interiore”?

Che tu sia uomo o donna, quando vivi relazioni conflittuali con il padre biologico, fratelli, datore di lavoro, autorità (Stato, Forze dell’Ordine, Burocrazia), potere economico, stai vivendo “fuori da te” un conflitto con la tua stessa energia maschile. In termini tecnici, questa energia si chiama anche “Yang” e fa riferimento al polo energetico +.

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Una disarmonia nell’energia maschile, nella visione della psicosomatica, si esprime con disagio, malattia, dolore nel lato DESTRO del tuo corpo (vale per gli uomini e per le donne). A seconda della localizzazione, si può dare un significato psico-emozionale piuttosto preciso. Per esempio, l’anca destra rappresenta simbolicamente un conflitto di deambulazione (ossia, un dolore nell’anca mi obbligherà a fermarmi – forse non mi piace dove sto andando oppure ho paura della direzione che devo prendere), etc.

Un’altra espressione del conflitto non risolto, si esprime con l’incapacità di creare un lavoro, oppure di esprimere i propri talenti, oppure di fallire continuamente con una attività professionale.

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Un conflitto psico-emozionale ancora attivo può appartenere al passato, e anche fare riferimento a qualcuno che non è più su questo piano di esistenza, ossia che è morto. Per l’energia non esiste tempo e spazio. Se ho una lite “sospesa” nel cuore, che risale alla mia adolescenza, con mio padre che ho percepito autoritario, castrante, poco amorevole, posso oggi (anche se ho sessant’anni) soffrire di artrite cronica oppure di problemi al fegato, oppure infiammazione nel ginocchio, etc. etc.

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Sappi che nulla è per sempre, se tu non lo vuoi. Anche se hai covato pensieri di disamore ed emozioni negative in maniera inconsapevole per tanto tempo, puoi decidere ADESSO di rilasciare e tornare ad uno stato di equilibrio ed armonia nei corpi fisico, mentale, emozionale e spirituale.

L’atto del “perdono” è il dono che fai di sciogliere i sospesi per liberare te e l’altro dal peso emotivo che genera ancora dis-agio.

Puoi usare il tuo atto di coscienza (decidere cosa vuoi, dichiarare intenzionalmente ciò che vuoi e non vuoi) e poi respirare lentamente e profondamente nella memoria che ti duole (o nel punto del corpo che ti duole).

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I dolori sono energie aggrovigliate ed irretite, respirarci “dentro” alleggerisce e disgrega in modi benefici.

Così è.

Manuela Forte

Fonte : https://www.facebook.com/manuela.forte.77

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