Come ogni anno veniamo chiamati a risvegliare il Fuoco Interiore nella Festa di Ostara, l’Equinozio primaverile. Quest’anno il processo di risveglio sarà particolarmente forte perché dopo tantissimi anni (almeno 50) l’Equinozio accade con il Sole che, entrando a 00° Ariete, incontra il Guaritore Karmico, Chirone, a 01° Ariete. Si crea così un ponte tra la mente vigile, coscienza vigile (Sole) e la parte fragile e ferita a lungo dimenticata, che può essere ricordata.
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Chirone può anche essere definito come Coscienza Continua, quella parte che rimane sempre viva e trasporta la memoria da un’esistenza all’altra, cambiando corpo ed epoca, mantenendo però contatto con il Sé Superiore.
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TEMPO DI RICORDARE DA DOVE VENIAMO. Il senso di appartenenza (alla famiglia, alle radici, alla Terra) è l’ingrediente principale per sviluppare un buon percorso di radicamento che poi porta allo sviluppo della Presenza. Se ci sentiamo ancora lontani dalla Terra, smarriti e fuori posto, è tempo di riconnettersi con l’intento che ci ha portato qui e decidere di rimanere.
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In questo senso l’Equinozio diventa un momento estremamente potente per ricollegare il tempo da lontano a vicino, portando nel qui e ora qualcosa che era rimasto sospeso. Cosa ci sta impendendo di incarnarci fino in fondo? Qual è l’ostacolo? Quale promessa, quale sofferenza ci tiene lontano dal prendere la Vita? E’ questo anche il senso della presenza dei Nodi Lunari (viaggio di risveglio del collettivo) tra il Capricorno (solitudine) ed il Cancro (intimità). Entrambi i Segni fanno parte della Croce Cardinale, i Pionieri, e con l’Ariete danno vita ad una grande spinta vitale. Riconsiderare la nostra posizione rispetto a quanto siamo aperti verso noi stessi, verso gli altri, verso la vita.
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Il Nodo Sud (valigia piena di ricordi da lasciar andare) è congiunto a Plutone in Capricorno – un forte senso di morte e di disperazione può forse attaccarci. Allora, in questa Festa della Vita, possiamo ammettere anche la presenza della Morte? Le culture ancestrali non temevano il passaggio, erano radicate alla Terra e vedevano la Morte come un aspetto della Vita. Noi siamo esseri intellettuali, pilotati dall’Io, che vede nella Morte una fine ineluttabile e terribile. Ma se ci risvegliamo all’esistenza della Coscienza Continua (Chirone in Ariete) come possiamo pensare che tutto finisca quando lasciamo il corpo?
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Sincronicamente l’Equinozio di Primavera 2019 cade nel giorno dell’Allacciatore dei Mondi Elettrico, Kin 146, Colui che viene ad unire gli opposti. Anticamente questo Glifo era il Teschio per i maya, simbolo della Morte. Poi Arguelles trasformò il Teschio in Allacciatore dei Mondi, per aiutare la coscienza collettiva a liberarsi dalla paura della Morte – essa è la più grande paura e come tale imprigiona e condiziona. L’Allacciatore dei Mondi è custode telepatico di Marte, che governa anche l’Ariete, dove si incontrano Sole e Chirone. Tempo di ricordarsi di ciò che accadde nel nostro sistema solare su Marte (la vita sul pianeta fu cancellata dalle Guerre del Tempo) e su Maldek (imploso, e ora rimane la Cintura degli Asteroidi). Tempo di considerare anche un altro tipo di storia, oltre a quella che viene comunemente proposta. Tempo di cercare nuove istruzioni per l’uso qui sulla Terra.
Dove è andato a finire il nostro Fuoco?
Tematiche epocali su cui fare luce – tempo di consapevolezza.
Stefania Gyan Salila
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