Il centauro è una creatura mitologica metà uomo e metà cavallo. Da non confondere con il satiro (metà uomo e metà caprone). Si tenga a mente che il termine “mitologico” non è mai sinonimo di finto o inventato, ma indica semplicemente qualcosa di così tanto antico da risultarne oramai indimostrabile l’esistenza storica. I centauri e i satiri sono realmente esistiti ed erano frutto di incroci genetici avvenuti milioni di anni fa ad opera di civiltà precedenti alla nostra.

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Il centauro, che è poi l’emblema del segno zodiacale del Sagittario, rappresenta la ragione che trionfa sugli impulsi animali, mentre il satiro, al contrario, simboleggia la vittoria di questi ultimi. Mentre nel centauro la divisione tra umano e animale è netta (il cavallo è sovrastato da un guerriero dall’aspetto normale), il satiro risulta invece essere una commistione di animale e umano (barbuto, con orecchie,corna, coda e zampe caprine). Mentre uno è un abile guerriero (di solito possiede arco e frecce o spada e scudo), l’altro è «ad uno stadio pre-umano dell’umanità stessa, anteriore ad ogni forma di civiltà» (Nietzsche), simbolo di fertilità e di una sessualità incontrollabile, spesso rappresentato con il fallo eretto o nell’atto di accoppiarsi con giovani fanciulle.

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Il centauro ci insegna che l’essere umano non può sbarazzarsi della sua natura inferiore, ma può fare qualcosa di meglio: governarla. La potenza del cavallo (che rappresenta la forza e la virilità per eccellenza) è sovrastata/dominata dalla ragione umana, la quale utilizza tale forza senza reprimerla, bensì trasmutandola in »impeto guerriero«.

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Nessun aspetto della nostra natura inferiore va eliminato, ma tutto può essere irradiato con la luce della nostra presenza consapevole e quindi progressivamente trasmutato in qualcosa di superiore.

La freccia del Sagittario scagliata verso l’alto rappresenta la focalizzazione su di un preciso obiettivo. Come ogni arciere sa bene, il tiro con l’arco – proprio in virtù delle capacità fisiche e psicologiche che è necessario sviluppare – è più simile a una via zen che a uno sport o a un semplice svago (leggi in propositoLozen e il tiro con l’arco e il mio Guerrierimetropolitani). Occorre sviluppare sia una grande padronanza di sé sui piani emotivo e mentale, sia l’attitudine ad utilizzare muscoli minori che le altre persone nemmeno sanno di avere.

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Il messaggio può quindi essere così riassunto: la natura razionale umana domina la forza bruta trasformandola in »impeto guerriero«, il quale viene messo al servizio di un obiettivo animico superiore; la freccia scagliata verso il Cielo indica un obiettivo sovraterreno.

Buon lavoro a tutti.

Salvatore Brizzi

[Il mondo è bello, siamo noi ad esser ciechi]

Fonte : http://www.salvatorebrizzi.com/2019/03/il-centauro-e-il-satiro-gestire-la.html

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