Gli esseri umani dei nostri giorni non hanno ancora chiaro un concetto: tutto ciò che noi in realtà afferriamo, muore. Pensiamo di poter controllare la vita, di portare ogni ambito della nostra esistenza alla perfezione, ma ci dimentichiamo che tutto ciò non è nelle facoltà della natura umana: la natura stessa cambia in continuazione e così sarà sempre nella vita.
Non è necessario che le cose debbano andare secondo i nostri desideri per essere felici, e non possiamo basare tutta la nostra vita nel pretendere questo. Quando vogliamo controllare qualcosa stiamo uscendo dal flusso della vita, quindi è necessario imparare il meccanismo del vivere con le mani e le braccia aperte, in segno di accoglienza, non di controllo.

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L’attaccamento alle cose e alle persone è una vera prigione che ci lega all’infelicità e ci condiziona in ogni istante della nostra vita. Imparate a rinunciare, a non desiderare. Noi pensiamo troppo spesso che la felicità passi attraverso il desiderio, quante volte nella nostra mente udiamo frasi del tipo: “Come sarei felice se avessi una casa come quella che desidero”, “La mia felicità l’avrò quando incontrerò la persona giusta”; oppure “Se al mio compleanno riceverò quel regalo, sarò la persona più felice al mondo”. Questi sono i desideri che ci “imprigionano”, il pensare che senza quella cosa lì, o quella persona lì, noi non possiamo essere felici.

Per vivere senza attaccamento e liberi dalla prigione del desiderio, è necessario avere fiducia nel momento presente, avere fiducia che in questo preciso momento (sì proprio mentre stai leggendo!) noi possiamo essere felici ed appagati. Basta veramente il non voler afferrare nulla e nessuno. Questo, naturalmente, comporta lo sforzo di abbracciare l’incertezza, l’impermanenza, in quanto tutto cambia in continuazione, e solo tutto questo ci permette di scorrere insieme al flusso della vita.
L’attaccamento è come un virus, ci ammala l’anima, ci conduce fuori dalla vita, ci estranea dalla realtà. Attenzione, perchè attaccamento non vuol dire non godere della ricchezza e della pienezza della vita, poiché la vita è pienezza ed abbondanza, ed è necessario godere di questo; ma ricordarsi che tutto può passare, trasmutare in continuazione, da un momento piacevole ad uno meno piacevole o addirittura doloroso.
L’accettazione, il scorrere insieme al flusso della vita, ci dà la libertà e ci fa sentire bene, e qui che si trova la felicità. Non è necessario che le cose vadano come vogliamo noi per essere felici, pensate che bello: noi possiamo essere felici qualunque sia la nostra vita, qualunque siano le situazioni passate, presenti e future. Per realizzare tutto questo basta saper accettare, scorrere, lasciarci andare, con la massima presenza.
Impariamo ad abbracciare i giorni che cambiano, gli amori che passano, le situazioni che si alternano: questa è la vita, non c’è alcun trucco 😉 !

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Il desiderio è pensare e sentire che non possiamo essere felici senza quella cosa lì, quindi si accetta di vivere una vita in cui la felicità è vincolata, condizionata dalle cose e dalle persone. Mentre noi possiamo diventare i co-creatori della nostra realtà, tendendo verso la pienezza della vita, in ogni giornata in ogni momento, entrare nella vita che si occupa di noi, abbracciandola in tutti i suoi elementi, godendone appieno .
Quando accettiamo di poter essere felici in ogni momento, allora siamo destinati a vivere in pienezza e non ci sarà nessun desiderio che tenga, perché non ne avremo più bisogno.
Il desiderio, come un demone, ci toglie dal tempo presente, ci pone un velo davanti ai nostri occhi e non ci permette di vedere la bellezza di tutto ciò che ci circonda: ci priva della felicità. Se accettiamo di scacciare il demone del desiderio, allora possiamo CREARE la nostra realtà, in accordo ai nostri talenti, alle nostre qualità, alle nostre passioni, al nostro senso della vita, alla nostra missione, alla nostra storia. Il desiderio è un qualcosa che va sempre nel futuro, mentre il creare è qualcosa che vive già ora, ed è quello che noi cerchiamo, che dà soddisfazione. Il desiderio è mancanza, la creazione è il poterne godere già subito, in questo preciso istante.

È nella natura del desiderio di non poter essere soddisfatto, e la maggior parte degli uomini vive solo per soddisfarlo.” Aristotele

Tragicomico

Fonte : http://www.tragicomico.it/la-prigione-del-desiderio-e-attaccamento/

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