Quando in un rapporto si rompe qualcosa, si pensa subito a riparare quella spaccatura. Questo è quello che ti hanno sempre detto, non è vero?

Ma, cosa succede se riparare non è la soluzione giusta? E se fosse meglio lasciare andare quella persona, specialmente se non vuole più far parte della tua vita, magari per andare incontro ad un rapporto migliore e più gratificante?

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Lasciare andare le persone a cui vogliamo bene può essere molto difficile, cerchiamo così disperatamente di aggrapparci alle cose anche quando non fanno più parte della nostra vita.

Perdere le persone a cui vogliamo bene è una parte naturale del nostro percorso, ma il più delle volte non pensiamo a noi e ci concentriamo su di loro, facciamo di tutto per rinsaldare un rapporto, anche quando in risposta, riceviamo solo rifiuto.

Sei consapevole che comportandoti in questo modo, non stai riconoscendo il tuo valore?

Ogni amicizia, ogni rapporto rappresentano una crescita. Invece di tenere il lutto per le persone che non sono più presenti nella tua vita, celebra quelle che ti stanno vicino, che credono in te e che hanno imparato a mettere da parte il loro orgoglio. E tu fai altrettanto con loro.

La perdita può essere uno dei sentimenti più dolorosi da sopportare ma nel corso del tempo, il dolore diminuisce e gli occhi si aprono al fatto che non abbiamo effettivamente più bisogno di quella persona.

Potrebbe non sembrare al momento, ma anche se credi di aver perso qualcosa di buono nella tua vita, sarà molto facile che presto ti attirerai un rapporto ancora migliore del precedente.

Noi, come individui, abbiamo la capacità mentale di giudicare chi ha un impatto positivo sulla nostra vita, il che significa che qualcuno può essere definito solo come una perdita se lo consapevolizziamo.

Indipendentemente dalle circostanze, tutto accade per una ragione. Anche se potrebbe non sembrare al momento, c’è una spiegazione sul motivo per cui quella persona non è più nella nostra vita.

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Potrebbe portare tristezza, dolore e rimpianto, ma ogni perdita ci porta ad un viaggio che ci rende più forti.

Raccogliere i pezzi, piantando un sorriso sui nostri volti e trovare conforto nel fatto che le cose andranno meglio è il primo passo verso l’apprendimento per essere veramente felici da soli. Quindi, a cosa ci serve sprecare tempo ed energie per persone che non vogliono più fare parte della nostra vita?

Se qualcuno arricchisce le tue esperienze e plasma le tue memorie, è degno del tuo tempo. E se questo non succede? Così sia. Devi smettere di cercare di forzare le cose perché hai paura di rimanere solo. Devi smettere di aggrapparti alle vane speranze solo perché non hai ricordo di te stesso senza quella persona e infine, devi smettere di preoccuparti e continuare a pensare che le cose alla fine andranno a posto. Se le cose non vanno bene, non è la fine.
Tu sei tu, indipendentemente da chi ti sta vicino.

Se qualcuno non ci tratta come ci meritiamo, non dovremmo accettare il suo comportamento solo perché è quello che pensiamo di meritarci. Noi non dobbiamo mai accontentarci.

Alcune persone hanno la malsana abitudine di fare del male a chi gli sta accanto, ma possiamo scegliere di non cadere vittima di questo, e noi altrettanto, dobbiamo essere coerenti con le parole che diciamo, sempre.

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I nostri corpi assorbono le vibrazioni, e se qualcosa di profondo dentro di noi ci dice che qualcosa non va su una situazione o su una persona, dobbiamo fidarci. Agendo sull’istinto e sull’intuizione invece che sulle emozioni di persuasione. Questo è il modo migliore per decidere chi può rimanere e chi deve andare.

Mentre è difficile accettare che non tutti coloro che entrano nella nostra vita sono destinati a rimanerci, noi come esseri umani siamo predisposti per interagire sempre con nuove persone, per esplorare, scoprire, per crescere, e tutto questo non può essere frenato da persone che non hanno la nostra stessa capacità.

Così, quando sentiamo che stiamo cadendo a pezzi, abbiamo bisogno di ricordare a noi stessi come quella persona ci ha fatto sentire. Non quando eravamo ingenuamente contenuti, ma quando eravamo dolorosamente tristi e amaramente confusi.

La vita è troppo breve per essere vissuta con tristezza, rabbia, rammarico, sensi di colpa e tutte quelle credenze  e convinzioni limitanti che ci portiamo dietro. Abbiamo bisogno di imparare a circondarci di persone che ci fanno crescere, che ci fanno stare bene, che ci amano per quelli che siamo, senza il bisogno di indossare inutili maschere. Ma se questo non avviene, sarebbe meglio lasciarli andare.

Non devi sentirti in colpa quando allontani una persona “tossica” dalla tua vita.

Nessuno ha il diritto di infettarci con negatività e dubbi. Verrà un punto nella vita in cui ti stancherai di dover provare a te stesso di essere in grado di sistemare sempre le cose.

Questo non è rinunciare; è rendersi conto che ci meritiamo di più.

FONTE :http://it.anahera.news/relazioni-separazioni-mente/

 

Lasciare Andare
Lasciare andare

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12 Replies to “LASCIA ANDARE LE PERSONE CHE NON FANNO PIU PARTE DELLA TUA VITA”

  1. Buongiorno a tutti! Questo articolo è molto utile, come tutti gli altri del resto, però vorrei chiedere come è meglio agire e comportarsi quando capiamo (con molto dispiacere ovviamente) che le persone che dovremmo allontanare dalla nostra vita perché nocive e negative, sono i genitori. Soprattutto quando si deve convivere “per forza” in quanto non c’è ancora una dipendenza economica per poter andare a vivere da soli e inoltre non si ha altro posto dove andare. Qualcuno ha un consiglio? Grazie

    1. Ciao Sian, credo che da un lato potresti semplicemente accettare che i tuoi genitori fanno solo quello che possono fare, perché magari a loro volta hanno avuto genitori che si sono comportati così con loro e non conoscono un ‘altra modalità di approccio o di affetto nei tuoi confronti; in sostanza danno quello che possono dare. E tu dovresti perdonarli perché non è una loro colpa.
      Dall ‘altro dovresti imparare a farti scivolare addosso questa negatività che percepisci, per quanto non sia facile, e cercare magari proprio con loro un’approccio diverso, per verificare che non ci sia una possibilità di evoluzione e cambiamento anche da parte loro. Difficile anche questo da mettere in pratica, e’ evidente, ma mai lasciare qualcosa di intentato. Per non rischiare di averne il rimorso un indomani, magari quando sara ‘ troppo tardi perché non ci saranno più.
      Dalla mia esperienza posso solo dirti ciò.
      Un abbraccio di incoraggiamento.

  2. Ciao Sian, anch’io ho vissuto questa situazione con i miei genitori. Non scrivo per darti un consiglio perchè ciascuno ha il proprio cammino da percorrere e seppur simili i cammini sono sempre diversi. Ti posso però portare la mia esperienza (in brevissimo… dato il contesto), con l’augurio che tu non ti senta solo nel tuo percorso. Come dice l’articolo, “tutto accade per una ragione”, anche il fatto di nascere in una famiglia piuttosto che in un’altra (l’anima sceglie le esperienze di cui ha bisogno per evolversi). Nel mio caso è stato un percorso volto al perdono. Perdonare per me ha significato lasciar andare la rabbia verso di loro. Avevo tanta rabbia inconscia, repressa. Ho dovuto prenderne coscienza prima e poi lavorarci su, lasciarla andare, buttarla fuori. Poi il passo successivo è stato perdonare me stessa, ed anche questo non è semplice, perchè viviamo in una cultura in cui se non sei in armonia con i tuoi genitori sei tu quello cativo e negativo. Insomma, tutto questo per dirti che proprio questa situazione è quella che mi ha fatta crescere di più nelle leggi dell’amore, amore per gli altri e per me stessa. Ci sto ancora lavorando su. Penso sia il lavoro di tutta una vita. Ti auguro però per prima cosa di trovare una tua fonte di sostentamento economico oppure perlomeno un’altra sistemazione. Io infatti ho iniziato ad avere la forza di lavorare su questa situazione quando ho potuto allontanarmi da loro fisicamente. Ti ho risposto perchè sentivo dal cuore di doverlo fare. La tua richiesta di aiuto mi ha profondamente toccata. Spero di esserti stata un pochino utile e di conforto. Un abbraccio,
    Cinzia

    1. Grazie Cinzia, hai capito in pieno la situazione, soprattutto perché ci sei passata! Anche io sto crescendo molto proprio grazie a questo “problema”! Sapevo che intraprendere un cammino spirituale non sarebbe stato facile soprattutto nei rapporti con gli altri, perché è un cammino fatto anche di separazioni e molta solitudine!
      Grazie ancora! Ricambio l’abbraccio e buona domenica!

    2. ” l’anima sceglie le esperienze di cui ha bisogno per evolversi “.
      Quanta verità in questa semplice frase, credere in questo meccanismo è sinonimo di una buona dose di saggezza.
      D’altronde perché incolpare gli altri se siamo sempre e solo noi i fautori della nostra felicità o infelicità.

  3. Ciao Sian, ho letto molti libri di Lise Bourbeau autrice intelligente e sensibile, uno dei molti è ”Migliorare i rapporti genitori-figli”. Il libro si presenta così.. Non tutti siamo genitori, ma tutti siamo figli. E, soprattutto in Occidente, i rapporti con i nostri genitori(e con i nostri figli) spesso si trascinano tra incomprensioni, colpevolizzazioni ed altre emozioni che frenano la nostra crescita e talvolta diventano causa di seri disturbi mentali e fisici. Applicando il metodo di crescita personale che l’ ha resa famosa, Lise Bourbeau risponde alle domande più frequenti sull’argomento, selezionate durante i suoi innumerevoli seminari, nelle quali ci riconosceremo…forse può esserti utile.

  4. Hai detto bene Sian, è un cammino fatto anche di solitudine, grazie… Sento questa tua risposta come un aiuto ed un sostegno anche per me, soprattutto in questi giorni…..
    Ti dico più solo questo. Considera, se dentro di te sentirai che per te va bene, le costellazioni familiari tra i vari strumenti che la vita ti potrà proporre. Ancora un abbraccio e buona domenica anche a te.
    Cinzia

    http://www.marcomassignan.org/it/?gclid=CPaFx5uzn8oCFWENcwodKekKWQ

  5. Ho vissuto con due persone magnifiche e che mi hanno cresciuto, spero bene. La mia famiglia (i miei due figli e la mia straordinaria moglie) e la mia carriera parlano per me, e per i valori che mi hanno dato. Un giorno accadde che mia madre dovette assentarsi da casa per un lungo periodo. Mio padre lavorava quanto lei e così i due trascorsero molto tempo l’uno senza l’altra. Durante quel viaggio, mia madre tradì mio padre. Un avvenimento inutile e che lasciò molta amarezza in entrambi e che non era mai capitata e mai più sarebbe capitata. Mio padre lasciò mia madre, perchè il ricordo del tradimento per lui era insopportabile.
    Solo che, l’assenza di mia madre pesava, e nonostante una nuova compagna buona e gentile, mio padre non riusciva a superare la “solitudine interiore” che lo accompagnava dopo aver lasciato mia madre. Affranto dalla situazione e non trovando il coraggio di ricucire il rapporto con mia madre, mio padre si tolse la vita due anni dopo essersi separato da lei.
    A volte è bene tenere con sè anche chi ci ha fatto del male, se lo amiamo.
    Perché le persone crescono, col tempo, le situazioni si capovolgono, ma il vero amore rimane.
    Si chiama saper perdonare.

  6. Ciao Sian, quando potrai, potresti provare la bbioenergetica, in classi, o in terapia, e le costellazioni familiari. Aiutano molto. Sopra ti hanno già consigliato le costellazioni: con esse, gli schemi comportamentali reciproci cambiano. In bocca al lupo!

  7. Lasciare andare, non possediamo gli altri, ma sono solo compagni di viaggio, momentanei e liberi, da conoscere, onorare e rispettare, parimenti alla nostra identità e persona.
    Quando subiamo un tradimento, una delusione, un dolore inferto da qualche inaspettato atto compiuto da qualcuno che amiamo, faremmo bene a stoppare ogni reazione a catena.
    Se possibile, analizzarsi, fermarsi, calmarsi, elaborare, farsi aiutare da altri che magari hanno capacità di guarigione, meglio se naturale, meglio ancora se dotati di sensibilità ed empatia, oltre che di altre competenze.. per rimettersi in carreggiata senza farsi male, e senza farne a terzi, per confusione mentale, per sete di vendetta, per ripicche, per infantilismo o per follia momentanea….

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