La Luna nuova in Toro a 6.28° avverrà il giorno 26 aprile 2017 alle ore 14.17 italiane.

Nel bel mezzo del cammino primaverile, ecco a noi giungere il semino nel buio, con il nuovo ciclo lunare che interesserà l’asse Toro – Scorpione, conducendoci al Plenilunio del 10 maggio 2017, nel segno dello Scorpione.
L’attenzione di questo aprile è tutta per lei: Venere – pianeta governatore del Toro, che dal 15 aprile 2017 ha ripreso il moto diretto e si trova a  29°dei Pesci, ancora per pochissimi giorni congiunta a Chirone, entrambe in Casa VIII, in quadratura con Saturno in Sagittario in Casa IV, nel Tema di Luna Nuova. Questa pare proprio un’anticipazione al viaggio da compiere in questo ciclo lunare: Venere si trova nel regno dello Scorpione (Casa VIII), e può condurci più facilmente al Plenilunio che sarà nel segno e nell’ultimo pezzettino di viaggio da compiere per questo periodo di grande introversione e rallentamento (nel cielo abbiamo molti pianeti retrogradi). Facilitata dunque l’immersione e il contatto con le emozioni lontane dalla nostra coscienza ordinaria e il lasciare andare ciò che ci è nocivo: il ri-sentimento appartenente al mondo dei sentimenti, non si alimenta nel presente ma nel passato. Ri – sentire qualcosa è un po’ come quando abbiamo la nausea; la sensazione di qualcosa che non va né su né giù e non riusciamo a digerire. Allo stesso modo con le emozioni, se c’è un contenuto emozionale che non riusciamo a digerire, è perché non è rielaborato né compreso, giace bloccato nel regno di Ade, di Plutone e dello Scorpione .. nella Casa VIII, nell’attesa di essere “raffinato”, sciolto, tramutato. Qui è il settore dove passano nel setaccio tutte le nostre pulsioni primitive, grezze, istintuali e primarie, come la rabbia, da trasformare, purificare, digerire, ed infine espellere, dopo averne assimilato il contenuto – il messaggio.

Ogni nostra emozione porta un messaggio che sta a noi svelare, non rimuovere, ma porci in ascolto del contenuto non manifesto, che ci vuole comunicare.

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 Il risentimento ha a che fare con la rabbia e le pulsioni che fatichiamo a tollerare come invidia, gelosia, possesso, aggressività trattenuta e si manifesta sempre dopo. Dopo che cosa? Dopo il momento presente in cui provavamo un disagio, un’emozione contrastante, un dispiacere o delle parole da dire e non siamo riusciti a manifestare o essere ciò che sentivamo. Abbiamo permesso un sopruso, una manipolazione emotiva da parte di qualcun altro, abbiamo taciuto la nostra volontà o abbiamo ceduto il nostro potere personale a qualcun altro per comodo o per paura, non abbiamo difeso i confini dei nostri principi e dei nostri valori. E tutto questo perché?

Spesso molto semplicemente perché non ce ne siamo accorti. Non abbiamo prestato ascolto all’emozione che ci voleva parlare.

Non eravamo abbastanza vicini a noi stessi. 

Emozioni che se non sciogliamo e portiamo alla comprensione, rischiano di agirci in modo inconsapevole, stagnare e rimanere sotto forma di scorie e tossine, che danneggiano il nostro corpo e la nostra psiche. L’asse Toro – Scorpione di questo ciclo lunare, ci aiuta a comprendere in  maniera più costruttiva e sana, cosa c’è bisogno di trattenere e cosa invece rilasciare. L’energia di madre terra legata al principio fertile del segno del Toro, ci porta a solidificare e costruire la nostra parte interiore di risorse personali per poter abbandonare invece ciò che ci danneggia.

 

Puntare il focus solo ciò che ci è davvero necessario per il nostro presente, certe antiche paure di quando eravamo piccoli, o anche recenti, ora non hanno più motivo di sussistere, e questo processo di pulizia interiore, può iniziare dal riconoscere ciò che amiamo in noi e fuori di noi, per poter scegliere davvero ciò che ci dona armonia, serenità e felicità. Imparare dunque a stare in quella comunanza con noi stessi, che non è autismo, autoreferenzialità, narcisismo o egoismo (tutte correnti distorte dell’essere arroccati in se stessi, non vicini), ma è un’attenzione vigile, amorosa e gentile, fiduciosa e matura verso il nostro prezioso e unico essere, che porterà la stessa gentilezza e allo stesso tempo fermezza nel porre confini sani, nei confronti degli altri.

So che sembra facile a dirsi, ma sappiamo che in verità non lo è per niente, ognuno di noi lotta in tutti i modi per cercare di raggiungere quello che desidera e spesso non capisce l’origine della sua sofferenza e del non raggiungere facilmente ciò che ama, e se lo raggiunge sotto vive una gran paura costante di perderlo. La cosa più difficile in assoluto prima di tutto però, è contattare i nostri più autentici e intimi desideri, riuscire a decodificarli, percepirli e sentire la differenza tra bisogni infantili che ancora ci governano e desideri autentici.

Cosa desideriamo veramente? Perché è così difficile fidarsi di ciò che sentiamo?

“Cosa voglio davvero?”, quante volte ci ripetiamo questa domande e non riusciamo a rispondere.

I desideri possono essere occultati anche a noi stessi, nascosti al di sotto della paura e la ricerca di surrogati che non ci appagano mai veramente, ma li sostituiscono in malo modo, ed è per questo che non siamo mai soddisfatti. Questo è anche un grandissimo tema appartenente al Toro, che pare, e insisto, pare, affamato di sicurezze, di possessi, ma quello che cerca è altro: è la connotazione affettiva di cui gli oggetti sono rivestiti ad essere il vero richiamo, la ricerca di amore e di nutrimento affettivo quello di cui necessita profondamente.

Venere non è un archetipo così semplice come appare, volubile e capricciosa, questa parte del femminile, racchiusa in ognuno di noi, uomo o donna che sia, rappresenta la nostra parte più vulnerabile al rifiuto e la più esposta alle delusioni, proprio perché è la più naturalmente portata alla ricerca di bellezza, piacere, benessere. Venere è desiderio puro ed è desiderante. Venere si rispecchia di continuo tramite le relazioni e cerca rispecchiamento nell’amore e negli occhi dell’amato/a. In questo momento Venere, nel segno dei Pesci, insieme a Chirone, il maestro ferito, in quadratura con Saturno in Sagittario, ci sta aiutando a passare in quei luoghi della nostra memoria dove è possibile porre rimedio. Ora possiamo desiderare, permetterci di amare e desiderare con tutta l’ampiezza e la generosità che naturalmente ognuno di noi possiede.

Perché è così difficile vivere la nostra parte Venere?

Il desiderare qualcosa che ci dà piacere può essere legato inconsciamente ai concetti di “colpa” e “vegogna”. Se noi abbiamo desiderato intensamente delle cose e l’amore, nella parte più fragile della nostra vita, risalente al periodo dell’infanzia, quando il nostro Io si stava ancora formando, e “queste cose” ci sono state negate, possiamo aver creato un blocco nell’ottenerle, un sentimento ambivalente nei confronti di esse. Possiamo avervi rinunciato, come nella parabola della volpe e l’uva, oppure se abbiamo visto che la nostra felicità e le nostre richieste spontanee, andavano in qualche misura, contro quello che erano i valori famigliari, le abbiamo accantonate, dimenticandole, continuando però a desiderarle in segreto, ma non osando mai lottare per avvicinarci veramente ad esse. Oppure se intorno a noi, abbiamo percepito qualcuno che soffriva, non ci è stato possibile rimanere fedeli ai nostri valori e propositi, perché ci siamo sentiti egoisti a voler essere felici, quando sentivamo che l’atmosfera intorno a noi era un’altra. (spesso questo è riscontrabile in famiglie con delle persone malate, o nelle separazioni in cui il bambino si è identificato con uno dei due genitori che ha visto come il più sofferente o fragile).

IL BISOGNO PRIMARIO DI QUANDO SIAMO BAMBINI È DI ESSERE AMATI ED ACCETTATI, OGNI COSA CHE NON SODDISFA QUESTO PRINCIPIO TENDIAMO A SENTIRLA COME PERICOLOSA E ALLONTANARLA DA NOI. SE PER OTTENERE AMORE PERCEPIAMO CHE È TROPPO RISCHIOSO OSTINARSI NEI NOSTRI DESIDERI, È MOLTO FACILE, CHE NOI QUEI DESIDERI, LI RIPONIAMO NEL CASSETTO.

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Viene dunque da sè, che barattare il nostro piacere personale, mediare e sacrificare i nostri valori, pur di ricevere amore, è una cosa che avviene in maniera abbastanza immediata e frequente, cosa di cui non viene conservata traccia cosciente di memoria. Crescendo dimentichiamo velocemente questo tradimento a noi stessi, e continuiamo a perseguire desideri, valori, principi che spesso non sono nostri e non sono vicini a noi stessi, solo che non lo sappiamo.

Accade poi che ci innamoriamo, l’innamoramento è irrazionale è vero, spesso sento raccontarmi “non sono proprio fortunata in amore, scelgo sempre sbagliato per me”. Pur essendo un sentimento irrazionale, la scelta da qualche parte dovrà pur provenire, infatti qui sta il punto, giunge sempre da lei: da Venere. Da come si è formata queste delicatissima scala di valori e di riconoscimento affettivo, che ci sarà possibile una scelta, chiamiamola giusta – in linea con il nostro sé profondo. Dal modo in cui si è formata o meno questa fedeltà a noi stessi o di come e se, abbiamo dovuto modificare il nostro comportamento per piacere ed essere amati, derivano tutte le nostre sofferenze d’amore. Se nell’infanzia abbiamo ricevuto amore perché in cambio noi eravamo quello che gli altri si aspettavano da noi – bravi, gentili, efficienti, maturi – è chiaro che anche da adulti attireremo relazioni di questo tipo.  Saremo ancora in quel ruolo, in cui non veniamo visti per ciò che siamo, ma anche noi siamo attivi in questo gioco di parti; ci siamo distaccati per primi da quell’essere vicino a noi. Possiamo farlo ora, non è  mai troppo tardi per ricongiungere le parti scisse ed uscire da un ruolo che non ci veste più.

La scelta dell’amore “sbagliato”, come potete vedere, non è quindi per niente casuale, né sfortunata, solo noi abbiamo le chiavi per poter andare alle origini e modificare la combinazione.

Ora e non solo ora, si rivela prioritario per la nostra evoluzione, uscire dal ruolo di vittime impotenti, o da sofferenze perpetuate e antichi schemi e ruoli che si sono formati molto lontano nel passato, per iniziare a scegliere ciò che davvero ci corrisponde nella vita di adesso.

 

LA POSIZIONE DI VENERE NEL NOSTRO TEMA NATALE, IDENTIFICA COSA CI PIACE SPONTANEAMENTE, LE NOSTRE ATTITUDINI, I NOSTRI GUSTI E CIÒ CHE CI DONA UN SENSO DI AUTOSTIMA E PIACERE PERSONALE, A SECONDA DI COME È ANDATO QUESTO PROCESSO DI RISPECCHIAMENTO AFFETTIVO, NOI SAREMO IN GRADO DA ADULTI DI PROCURARCI QUESTO STATO DI BEATITUDINE SIA TRAMITE NOI STESSI, MA SOPRATTUTTO NELLA SCELTA DEL PARTNER CHE INCARNERÀ CIÒ A CUI DIAMO VALORE.

 

Per questo è così importante in questa  Luna nuova in Toro, di cui il pianeta governatore è Venere, in Casa VIII, il permetterci il distacco e l’addio con ciò che ci ostacola nel trovare felicità e amore sano. E’ decisivo andare a guarire con dolcezza la nostra Venere, in qualunque modo sia andata nel passato. Il passato ora non c’è più, possiamo osservarlo con la lucidità e la comprensione, l’amore e la benevolenza, e lasciarlo andare per vivere liberamente il presente in vero contatto con l’autenticità nascosta al di sotto delle ferite e dei meccanismi di difesa.

 

Abbiamo il coraggio di spezzare questo meccanismo?
Ora possiamo compiere ciò che non abbiamo potuto fare da bambini, perché era troppo doloroso, Venere e Chirone in tutto il mese di aprile pongono l’attenzione sulla guarigione e l’ascolto di noi stessi, rappresentano il passaggio più in profondità, il luogo dove dobbiamo lasciare andare. Lasciare ogni tipo di antico attaccamento, fortissima connotazione Toro, che ha dal suo opposto Scorpione molto da imparare: ritrovare l’amore per se stessi, la percezione del proprio valore intrinseco, che non può essere valutato e misurato da qualcun altro, tanto meno da come siamo stati amati dai nostri genitori o chi per essi. Essi a loro volta hanno potuto amarci in misura e in proporzione di quanto loro stessi hanno ricevuto, e la catena di karma e presunte colpe potrebbe andare indietro all’infinito fino alla notte dei tempi.

Non è più importante ora la causa primaria del nostro scontento, non ha più senso adesso rivangare nella rabbia, nel risentimento e nelle accuse per ciò che è stato e non potrà più essere. L’energia Toro di Sole e Luna congiunti, insieme a Mercurio e Urano in Ariete congiunti anch’essi, sono tutti in Casa IX, a mostrarci la nuova visione da abbracciare. Mercurio retrogrado e Urano sono la lampadina accesa della comprensione che può avvenire in un solo istante. Abbiamo il potere di rilasciare schemi, di questa e altre vite, in un solo attimo, in un solo secondo, se ci permettiamo di rimanere aperti, se liberiamo i paraocchi un po’ spaventati del Toro, che teme di uscire dal suo recinto di certezze sicure ed aprirsi allo spazio aperto del confronto con il mondo.

Ora nel pieno della stagione primaverile, in questo inizio di Luna nel Toro, stabilizziamo gli intenti, ancoriamoci alle risorse e ai valori racchiusi da sempre in noi, sintonizziamoci con la terra che  respira enormi purificazioni, vento e pioggia ripuliranno l’aria, sta anche lei  mutando la sua conformazione e trovando il suo modo per lasciare andare. Poniamoci in ascolto.

Poggiamo i piedi al suolo e lasciamoci condurre nel cambiamento che tanto temiamo… potremo scoprire d’un tratto di essere un pochino più leggeri dopo aver rilasciato dei pesanti bagagli obsoleti, potremo anche rischiare di diventare felici.

Buon Novilunio a tutti,

Anna Elisa Albanese

 

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Fonte : http://www.sentieroastrologico.it/luna-nuova-toro-26-aprile-2017/

 



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