Il Grande Trigono è una configurazione planetaria, cioè un insieme di pianeti (3 o più) in relazione tra di loro attraverso distanze angolari di 120°. I pianeti che fanno parte di questa figura appartengono solitamente al medesimo Elemento, per cui abbiamo Grandi Trigoni di Fuoco, Aria, Terra ed Acqua; questi sono i Grandi Trigoni puri, a volte però succede che, a causa dello scarto ammesso nell’orbita tra i pianeti, uno di questi cada in un segno di diverso Elemento, possiamo allora parlare di Grande Trigono misto, in tal caso l’incisività della figura sarà minore.

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Se ad esempio in un Tema troviamo il Sole in Gemelli a 28°, trigono a Marte in Bilancia a 26° e trigono a Saturno in Pesci a 0° si definisce un Grande Trigono a livello di distanze angolari ma non è una configurazione d’Aria pura, è un Grande Trigono misto. Ci sarebbero anche dibattiti a questo proposito sul considerare o meno la figura come valida, secondo me sì ma la si può considerare meno incisiva, nel caso citato sopra come esempio, nella mia visione, potrebbe addirittura essere una configurazione più ricca.

I Grandi Trigoni puri si costruiscono tra pianeti presenti in segni di modalità diversa e della stessa polarità.

Si tratta di una configurazione astrogenealogica importante soprattutto perché descrittiva di un pattern sistemico, un modello energetico cristallizzato e all’interno del quale scorre un’energia confortevole perché convalidata dal Sistema che, come abbiamo visto in altre occasioni, si definisce all’interno di confini ben prestabiliti, che delimitano il territorio entro il quale le persone che ne fanno parte possono muoversi e quando e ogni quanto poter far entrare qualcosa di nuovo. Ancor più incisivo a livello familiare il Grande Trigono che interessa pianeti contenuti nelle case IV-VIII-XII (tradizionalmente definite Casa d’Acqua, legate a memorie familiari) oppure il pianetadispositore di quelle case, se sono “vuote”.

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Le energie di quell’Elemento scorrono naturalmente per la persona, non è richiesto alcuno sforzo, tutto è fluido e confortevole e quindi questa configurazione potrebbe creare una tendenza all’immobilismo, infatti ad esempio se ci portano il caffé a letto (e beato chi fa questa dolce esperienza) chi ci smuove da lì? Saremo forse motivati a prepararcelo da soli se qualcuno ci coccola tutti i giorni? Ecco, nella zona di comfort non c’è motivazione a muoversi per esplorare nuove esperienze, il Grande Trigono crea un circuito di energia unidirezionale particolarmente comoda a livello sistemico.

Tale comodità è generata dal fatto che ripetendo i modelli sistemici ci sentiamo parte del Sistema stesso e ne contribuiamo all’apparente buon funzionamento attraverso il mantenimento dello status quo, almeno finché il modello stesso, nel suo essere ormai cristallizzato nella ripetitività, non richiede uno scossone al fine di smuoverne le fondamenta e trovare nuove forme di resilienza adattativa.

Ecco allora entrare in scena la Pecora Nera, appartenente al Sistema stesso o importata attraverso un’ adozione, un affido o un matrimonio in famiglia; a volte le importazioni funzionano meglio per scardinare alcuni tratti comportamentali obsoleti e tracciare nuove linee evolutive. Funzionano in maniera più forte e libera perché il membro importato, non avendo nessun legame di sangue, non sente la lealtà inconscia a quel Sistema e può agire in maniera più intensa e veloce. Non deve infatti affrontare prima nessuna reticenza interiore dovuta alla lealtà verso i membri del Sistema, in particolare verso la linea ascendente, cioè i genitori in via più diretta. Dall’altra parte però risulta più facile ghettizzare, allontanare ed escludere il membro importato rispetto ad una Pecora Nera biologica, per gli stessi motivi di cui sopra.

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Se ci sono aspetti di quadratura o opposizione ai pianeti coinvolti nella configurazione, tali aspetti caratterizzano un punto di sostegno del Tema perché sono pungoli stimolanti verso il cambiamento, gli aspetti tensivi sono sostegni motivazionali e per tornare all’esempio del caffè potrebbe trattarsi di qualcuno che per portarci il caffè a letto ci chiede in cambio di non adagiarci sugli allori, alzarci e accettare di andare allo stadio alla domenica, do ut des, anche se non ci entusiasma.

I Grandi Trigoni nei Temi dei nostri Antenati descrivono la sostanza dell’accordo sistemico silenzioso, un forte collegamento elementale porta quel Sistema a resistere al cambiamento e addirittura a non sentir l’esigenza di metterlo in moto. Anche se potrebbe trattarsi di un Sistema attivo a livello collettivo, stress e successi dei suoi componenti rimangono interni alla rete familiare, la famiglia ha trovato un modello confortevole all’interno di un Elemento e l’aderenza a questo modello sancisce l’appartenenza a quel Sistema.

La famiglia aderisce ad un circuito chiuso dove si trova tutto il necessario alla sua sopravvivenza, il terremoto è rinviato al momento in cui arriva la persona scardinante e lì si attivano le resistenze omeostatiche: questa è l’ambivalenza sistemica, da un lato il Sistema stesso richiede la destrutturazione di alcune prigionie obsolete e limitative, dall’altro il meccanismo di autoregolazione sistemica, l’Omeostasi, si attiva per mantenere lo status quo.

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Trattandosi di modelli particolarmente resistenti, che richiedono spesso l’importazione di un membro esterno per essere destabilizzati, uno dei meccanismi scelti genealogicamente potrebbe essere quello delle relazioni triangolari, dove l’ingresso di una terza persona porta ad emersione i disagi da trasformare e gli schemi da modificare.

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Nelle relazioni triangolari uno degli elementi non è visibile gli altri due, pur condividendone in un certo senso le medesime proiezioni di energia. In un triangolo infatti tutti i componenti lavorano su tematiche simili o speculari, la relazione dei due però dipende dal terzo elemento che porta ad emersione dinamiche familiari nascoste che appartengono a tutti. Si tratta semplicemente di scelte, i meccanismi di lealtà familiare scissa fertilizzano spesso le relazioni triangolari, che alcune persone vivono ripetutamente come scelta inconscia di evoluzione, per la maggior chiarezza di visione delle proprie ambivalenze interiori attraverso la proiezione su due persone diverse.

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Anche per quanto riguarda le importazioni però, in caso di forte equilibrio elementale, si tenderebbe ad importare nel Sistema solo persone che si prestino a mantenere lo status quo; una dominante di Elemento configura un Sistema che si relaziona agevolmente con l’esterno con quell’energia e che accoglierebbe fluentemente in ingresso quella stessa vibrazione, anche frequentando ambienti affini.

I pianeti racchiusi nella configurazione si autoalimentano tagliando la comunicazione con gli altri pianeti/funzioni interiori del Tema, in questo caso un contemporaneo aspetto sfidante costituisce il ponte di attivazione del dialogo con le altre parti di sé seppur attraversando emozioni disagevoli, quel pianeta sfida l’energia dell’Elemento ad uscire dall’isolamento cristallizzandosi in una visione monoblocco.

Un abbraccio

Rossana

Fonte : https://rossanastrika.wordpress.com/2019/02/21/modelli-astrogenealogici-il-grande-trigono

Immagine: Astrologiaeradeaquario.blogspot.com

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