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Il mio percorso di Vita  ha sicuramente l’obiettivo di ricercare quanta più possibile comprensione circa le dinamiche energetiche che stanno alla base della creazione, e con creazione intendo tutto; dalla possibilità di acquisire nuova consapevolezza alla capacità di creare cambiamenti nella nostra vita attingendo dal nostro potenziale inconscio che è strettamente legato al nostro sogno originario ossia a quell’immagine di cui parla Hillman nella sua teoria della ghianda raccontata nel “Codice dell’anima” che altro non è che la nostra “mission” ossia il progetto della nostra anima.Ma il nodo cruciale sta proprio qui, il nodo che però è anche la risoluzione e la risposta adeguata al significato della nostra esistenza. E cioè la fatidica risposta al “Chi sono veramente io?” e “qual’è la mia missione ovvero il progetto in cui devo focalizzare tutte le mie energie affinché io possa veramente andare incontro alla felicità facendo esattamente ciò per cui sono chiamato/a, ovvero ciò che necessita senza esclusione di fraintendimenti il mio Daimon?”E soprattutto: come fare a distinguere chiaramente la voce di quel “Daimon”, la mia sacra essenza, quell’anima immortale che mi può guidare nella vita aiutandomi a fare le scelte giuste di fronte ai bivi che sempre crea la mia mente inferiore tentando in continuazione di confondermi per evitare di perdere il suo potere? Come riconoscerla definitivamente, imparare ad ascoltarla, a darle quella fiducia necessaria che mi permetta di radicarmi in essa facendomi guidare costantemente da  lei? Tutti interrogativi che da anni mi inducono ad un lavoro interiore volto a riconoscere per poi scardinare le altre voci della mia mente,quelle che parlano mosse dalla paura, da quella paura di non potermi fidare fino in fondo di lei perchè forse “non è poi così reale come sembra in alcuni momenti…”e così la mia battaglia di sempre gira intorno alla fiducia di me stessa, di quella parte di me sacra e benedetta perché poi è l’unica in grado di darmi la comprensione del cuore, l’intuizione profonda di chi sono veramente, quella che fa scaturire la mia vitalità di donna libera e “selvaggia ” come direbbe Clarissa Pinkola Estés ed in amorevole comunione con il cosmo, quella che mi collega ai miei sogni, alle mie intuizioni sulla vita, e che sa guidarmi( quando riesco ad affidarmi a lei) con un istinto profondo e deciso quando viaggio verso quei luoghi di potere ricchi di energia potente ed incontaminata che sanno nutrirmi così bene e comunicarmi in maniera meravigliosa. Allora, se questa parte di me è così forte, potente e capace di collegarmi al vero senso della vita, facendomi vivere la magia e la meraviglia della Vita, perché non riesco ad ancorarmici?

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Perché questa difficoltà ad onorarla come meriterebbe? Perché poi, in definitiva, questa difficoltà a fidarmi più profondamente della mia vera essenza?Nel profondo di me stessa credo che se riuscissi a fare quello che lei mi richiede divenendo coraggiosamente lei, nella mia vita apparirebbero miracoli, io sarei finalmente costantemente felice perché mi sarei definitivamente guadagnata anche dall’altra parte di me( quella che non vuole cedere) quel rispetto, quella fiducia e quell’amore che sento di meritare profondamente. Eppure è un cammino faticosissimo che mi porta di continuo ad intravedere la strada della mia felicità e poi a perderla, a volte anche per lunghi mesi in cui mi pare di brancolare nel buio…Da sempre so, che quella  parte di me così profonda è scollegata dai principi e dai parametri della vita in questo mondo che so essere solo uno dei mondi esistenti nell’infinito universo; ossia una possibilità tra tante;che sa perfettamente che lo spazio ed il tempo sono condizioni di questo pianeta ma che non è la legge assoluta,perché l’ha provato. Che soffre perché questo è un luogo soprattutto di separazione, necessaria per poter sperimentare un io,coi suoi confini e le sue limitazioni,è il luogo del dualismo, in cui si fa esperienza e si impara a fare le scelte soprattutto attraverso il dualismo, quando invece il mio istinto più profondo è volto verso l’unità, l’amore universale, la fusione delle anime e di tuttociò per cui provo un amore profondo ed immenso, che vorrei tanto proteggere e consolare…E come spiegare queste sensazioni che per me sono verità profonda e che sempre di più mi parlano dicendomi che tutti i limiti creati dal sistema, che continuamente le politiche economiche ed i potenti che vorrebbero da sempre controllarci, ci impongono in maniera subdola,non sono veri nel senso che sono stati creati ad hoc, e che servono solo ed esclusivamente a tenerci prigionieri nella paura perché la paura è il primo strumento per sottomettere l’essere umano. Perché l’uomo immerso nella paura perde la facoltà di scegliere liberamente e perde il contatto con i suoi desideri di felicità profondi e nella sua mente si crea  lo schema mentale del “non è possibile, non si può, bisogna difendersi, bisogna non fidarsi dell’altro, bisogna sopravvivere. Capite cosa intendo? Bisogna sopravvivere, vuol dire considerare reale solo una minuscola parte della nostra vastissima realtà e ricchezza interiore ed il guaio è che smetti anche di vederla perché noi possiamo immaginare e concepire solo quello in cui crediamo, ed è per questo che è così importante la nostra immaginazione, i nostri sogni, il nostro bisogno ed intento verso la felicità, il nostro bisogno di perseguire una maggiore libertà. Una libertà che è innanzitutto interiore, la libertà è innanzitutto credere nel nostro spazio sacro, quello che sa gioire ancora senza un motivo,quello in cui nascono i nostri sogni, i nostri desideri più profondi, il nostro sentirci veramente vivi e liberi di godere e di sperimentare con gioia la Vita, l’Amore, l’Amicizia , la fratellanza, la condivisione, il nostro bisogno di bellezza che sono valori eterni e che non hanno niente a che fare con un sistema volto soltanto al profitto, alla produttività, all’accaparramento delle ultime risorse della nostra povera amata Terra continuamente saccheggiata e deturpata dalla bramosia di esseri senza scrupoli. E questo ce lo dimostrano le pochissime società di nativi che con grandissima fatica ancora sopravvivono sulla terra e che non a caso le potenze economiche cercano con ogni mezzo disdicevole di far scomparire dalla terra. E’ ovvio, perché sono delle testimonianze viventi che si potrebbe ancora vivere in armonia con la terra,nutrendosi dei suoi prodotti in comunità con il rispetto e la misura necessaria affinché ci sia abbastanza per tutti, con quel legame sacro con colei che da sempre ci nutre, senza alcun bisogno di denaro e quindi di tutte quelle condizioni vincolanti che in nome deldenaro calpestano tutti quei diritti e quella leggi”sacre” perché fondate sul diritto alla Vita di tutta la comunità e sul bisogno di salvaguardia dell’ambiente che è la nostra prima casa e che per millenni ci ha dato tutto quello di cui avevamo bisogno, vivendo in  armonia con i suoi cicli naturali e con quelli biologici di ogni essere umano, onorandone tutti i passaggi e le prove.Bisogna rendersi conto che la realtà del mondo occidentale non è una realtà imprescindibile, ma è un prodotto creato dalle potenze economiche, che ci priva di tutto ciò che è legato all’antica saggezza degli antenati, alla sacralità della vita imponendoci leggi che nulla hanno di sacro ma che hanno invece il solo scopo di addomesticarci. Il vero nemico è da sempre la sete di potere. Bisogna diffidare di tutto ciò che ha a che fare con questo concetto, perché porta sempre alla divisione tra gli uomini, al conflitto ed all’annichilamento di coloro che non sono abbastanza agguerriti per guadagnarsi maggiore potere sull’ambiente circostante. Bisogna tornare all’essenziale, bisogna vedere quello che si cela dietro le cose per poter aprire gli occhi. E soprattutto bisogna aprire gli occhi.Bisogna chiedersi; ma questa vita in cui io non sono neanche più libero di scegliere cosa mi farebbe veramente felice, l’ho scelta io? Oppure mi sono arreso, ormai scoraggiato a ciò che la società( ovvero pochi individui potenti ed assolutamente insensibili ai reali bisogni dell’umanità) sta scegliendo per me, affinché io possa ubbidire senza rendermene conto, perché ormai completamente scoraggiato da quelle condizioni di vita che ogni giorno di più si fanno sempre più restrittive.

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E’ difficile, certo. Guardare in faccia tutto ciò fa male, fa molto male ed è necessario mettere in discussione certezze, paure profonde, falso senso di sicurezza, reazioni orgogliose di un io che crede che sta facendo tutto quello che può fare, vittimismi, frustrazione e rabbia profonda. Si, è vero, è un gran casino…ma a che prezzo però si ha paura di affrontare tutto questo sconvolgimento interiore?A che prezzo bisogna constatare che ci vuole un immenso coraggio per fare dei passi concreti verso la libertà interiore?Il prezzo è altissimo, perché il prezzo è la nostra vita, il prezzo è la possibilità di precludersi una vita più felice.Allora l’amore che provo per tutto l’Universo, per la nostra Madre Terra, per i nostri fratelli animali, per le antiche e sagge foreste che sono il polmone del nostro pianeta e che stanno scomparendo, per un suolo ricco ed abbondante che nutriva i suoi figli e che i suoi stessi figli hanno danneggiato irrevocabilmente, per i miei fratelli animali che hanno colorato il mondo di gioia e di energie bellissime nella meraviglia della loro biodiversità e per tutti i miei fratelli e le mie sorelle umane, che sono i miei amici, i miei compagni di viaggio, il mio specchio nel mondo,coloro con cui ho deciso di viaggiare nel corso della mia vita. Allora io, per l’amore che provo per tutti voi, mi sento di abbracciarvi, di mettervi una mano sulla spalla e di dirvi: fratelli miei, la felicità è un vostro diritto.Riprendetevi i vostri sogni e smettete di ubbidire alle regole dell’infelicità, della povertà, della paura,dell’ingiustizia,del non amore. C’è una legge più alta, più vera che è l’unica vera legge che ognuno di noi dovrebbe onorare ed è la legge dell’Amore. In primis Amore per noi stessi, che significa darsi il diritto di essere più liberi e di crearsi una vita più consona alla nostra reale felicità.E riprendendoci i nostri sogni e riaffermando il nostro diritto ad una vita più libera, più amorevole, più fiduciosa e più aperta alla fratellanza potremo nutrire, tutti insieme, tutti quei valori che saranno i pilastri per creare un nuovo mondo, abbattendo in primis  dentro di noi il vecchio paradigma che ci vorrebbe far credere che ciò non è possibile ed aiutandoci l’un l’altro a nutrire il nostro sogno di un mondo migliore attraverso le scelte che individualmente faremo per riaffermare cosa è profondamente
importante per noi e per la costruzione di un nuovo mondo.
Con Amore.

Patrizia Flavia Quarta

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