Il Sole è congiunto alla Luna Nera in Ariete da un paio di giorni e le conseguenze si sentono tutte. L’atmosfera interiore si fa densa, oscura, spinge verso il basso e ci mette in contatto con le parti scomode. Stiamo attenti ora, siamo arrivati in un punto molto delicato. C’era da aspettarsi che sarebbe arrivato. Essendo questa reclusione una sorta di viaggio iniziatico, dopo i primi giorni di aggiustamento alla nuova situazione, ora comincia il confronto vero e proprio con noi stessi.
Non per niente oggi ci troviamo nel giorno dello Specchio Bianco Spettrale, Kin 258: impara a guardare dentro il riflesso di tutto ciò che pensi di essere, tutto ciò che la superficie rimanda ed emana, e lascia andare la maschera, per ancorarti alla vera luce che risale dal profondo dei tuoi occhi.
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L’Oracolo del Kin 258 recita così:
Dissolvo per Riflettere
Liberando Ordine
Sigillo la Matrice di ciò che è senza Fine
Con il Tono Spettrale della Liberazione
Cos’è che non ha detto Tafti
€ 20,00

Sono guidato dal mio Potere duplicato
Questo è il giorno adatto per liberare il cuore dai pesi di cui ci siamo fatti carico finora. E’ il giorno migliore per fare pace con ciò che c’è. Lasciamoci cullare dalla solitudine e dal silenzio, andiamo in contatto con il profondo. Approfittiamo di questa occasione unica per prendere atto di tutto quello che era rimasto nell’ombra e non avevamo avuto lo spazio per accoglierlo.
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Oggi siamo nel giorno 21 della Luna Solare, giorno 7 dell’Eptade, Plasma Radiale Silio, settima ed ultima sfera mentale, Percettore Olomentale, posizionata sulla fontanella, l’antenna dell’Intelligenza Galattica, quarto chakra, frequenza 441, suono Hraim.
Oggi si chiude l’Eptade, cioè la settimana lunare. Dal 21 al 27 marzo abbiamo attivato le 7 sfere mentali, i 7 plasma radiali ed i 7 chakra, dal settimo al quarto, dal cielo più elevato, al profondo dell’infinito. Domani inizia un nuovo corso. Intanto oggi focalizziamoci sul cuore e sulla sua capacità di contenere l’Assoluto. Possiamo accoglierci come se fossimo un piccolo nuovo seme. Con delicatezza lasciamolo dormire nel buio, senza fretta che possa emettere radici. Rispettiamo i suoi/nostri tempi reali, lontani dai retaggi mentali di pronto soccorso, sopravvivenza ed efficenza. Prendiamoci il tempo di morire.
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In lak’ech!
Stefania Marinelli
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