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Sono passati ormai giorni dal Plenilunio del 30 aprile eppure continuo a sentirmi profondamente debole e spossata, che è uno stato abbastanza raro per quel che mi riguarda. Mangio pochissimo perché il cibo mi appare pesante. Ho voglia di fluidità, di essenzialità, di silenzio, di ritiro. E di non pensare. Eppure davanti a me ho un’agenda fitta di impegni, cose da fare, da pianificare, da sostenere, di cui prendermi cura. Non importa. Vado con questo nuovo che sta emergendo. Vado con il minimo sforzo, perché non ho la forza. E così, come ho potuto riflettere ieri sera su Messenger con una cara amica, Kikka Benetti, sto finalmente assaggiando quello che secondo me è il punto fondamentale a cui stiamo arrivando in questo periodo: l’attivazione dell’assenza di sforzo.
Guardo il Cielo Astrologico di oggi e ritrovo la Croce dei Segni Fissi (Toro, Leone, Scorpione, Aquario) che già al Plenilunio del 30 aprile era stata molto forte – questo è il LINK al post. Quando una configurazione del genere permane nel tempo, essa rimanda agli umani la sensazione di essere fermi e bloccati. Non si avanza nello spazio perché è necessario andare nel profondo. Da qui la necessità di vivere in assenza di sforzo, lasciando che tutto il nostro sistema diventi morbido e malleabile, oltre il conflitto o la spinta a reagire. Ciò non significa essere passivi, ma consapevolmente ricettivi. Non è un stato facile da prendere in considerazione, però con il corpo funzionale a metà non resta molta scelta. E ho letto che tanta gente in questo momento si trova nelle mie condizioni fisiche.
Lo spartiacque del 2018 di cui ho parlato in alcuni post passati è arrivato. Quello che è stato prima del Plenilunio in Scorpione non è letteralmente più e lo sto sperimentando in prima persona. Forse il cambiamento non è eclatante, ma c’è, è in corso, è in formulazione, ed è costante.
La Croce dei Segni Fissi di cui parlo nasce con la Luna Piena in Scorpione il 30 aprile, prosegue fino al 21 maggio, finché il Sole rimane nel Segno del Toro, tocca il picco il 15 maggio con il Novilunio in Toro, giorno in cui Urano entra nel Segno alle 20,00 UTC e apre un potente momento in cui far radicare nella coscienza vigile qualcosa che sta emergendo dal profondo. Una nuova prospettiva di sé, il guardarsi per quelli che si è, il riconoscere quello che è ed agire di conseguenza, oltre le paure ed i limiti auto-imposti.

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Quanto è difficile supportare la propria missione! Quella famosa promessa fatta alla Profondità che saremmo riusciti a portare a termine un certo compito ad ogni costo. Come si sente ora questo costo! Però si vede anche l’Oltre, si vede la fine dell’Arcobaleno, si vede un’esistenza priva dei limiti della paura. Finalmente la vedo, e questo mi rende possibile continuare a sognare, a sognare il Sogno più bello di tutti, quello di unire dentro di me tutti i miei sé in un qui e ora fuori dal Tempo e oltre lo spazio.
Sincronicamente oggi siamo nell’ottavo giorno dell’Onda della Tempesta, il giorno in cui si evidenzia un nuovo stato di coscienza, nato dal lavoro certosino portato avanti dalla catarsi della Luna Piena in Scorpione. L’Allacciatore dei Mondi Bianco che risuona al Tono Galattico, Kin 86, colora questo nuovo stato di coscienza con la qualità del senso di unità, che cuce le differenze e le separazioni, così che i più grandi conflitti interiori possano essere sopiti e riappacificati perché passiamo ad un livello più intimo con noi stessi, permettendoci di essere.
Riflettiamo mai abbastanza su quanto ci lasciamo liberi di essere, di respirare? La Croce dei Segni Fissi ci tiene bloccati nel fare esperienza della stasi, del soffocamento, del senso di invasione, per farci percepire quanto siamo stati acuti nell’intessere una rete di costrizioni che ci mantenesse dove siamo. Cosa abbiamo paura di perdere? E’ ora di dare un nome alle emozioni, alle situazioni, ai timori. Il Sole ora è in Toro (13° – radicamento e costruzione) ed è in opposizione a Giove retrogrado a 19° Scorpione (il passato ritorna con le domande rimaste senza risposta). Sull’altro Asse Aquario-Leone, i due Nodi Lunari (viaggio della coscienza) aprono l’esplorazione della Via del Cuore: non è possibile mentire a se stessi perché le bugie sono ormai ben palesi.
Cosa stiamo respirando dunque in questi giorni? La forza di poter guardare le paure dentro gli occhi percependo lo spazio che esiste lì dentro, nell’oscurità accogliente di un sonno profondo e ristoratore. Possiamo riposarci da noi stessi, dalle nostre pretese ed aspettative; possiamo rilassarci ed arrenderci a qualunque forma l’amore decida di assumere.
In lak’ech!
Stefania Gyan Salila

Fonte : https://camminanelsole.com/wp-admin/post.php?post=28665&action=edit

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