In questo articolo desidero portare alla vostra attenzione una particolare configurazione astrologica che, per la mia esperienza, è molto presente e parlante in sede di studio Astrogenealogico, lo YOD, altrimenti denominato “il dito di Dio”).

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Si tratta di una configurazione planetaria, cioè un raggruppamento di pianeti tenuti assieme da aspetti astrologici, spesso presente in temi natali di persone che sembrano dover chiudere certe dinamiche a livello familiare, persone che potremmo vedere come Anelli trasmutatori del loro Albero Genealogico, incaricati di portare ri-soluzione e dis-soluzione di alcuni nodi antichi.

 

LO YOD NEL TEMA NATALE

 

Tecnicamente la figura si compone di due pianeti in aspetto di sestile (60°), entrambi convergenti ad un punto focale attraverso due aspetti di quinconce (150°).

 

 Secondo gli studi della scrittrice Karen Hamaker-Zondag, già citata a proposito dei pianeti isolati ( https://www.astrologiaimmaginale.com/pianeta-isolato/) in un precedente articolo di Irene Zanier, nel suo testo  “The Yod Book:Including a complete discussion of Unaspected Planets” descrive: “Uno dei punti coinvolti, oltre che un pianeta, può essere l’Ascendente o il Medio Cielo…. Koch, che analizzò gli studi sugli aspetti di Keplero, descrive gli aspetti coinvolti come una tendenza a separare le possibilità in modo da metterle in netto contrasto tra loro.Nella sua visione, questa configurazione veicola limitazione e disaccordo, la situazione insiste per una decisione. Con l’aspetto di Quinconce si tende a focalizzarsi solo sulle opportunità perse e non su ciò che si è realizzato“.

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 Questa configurazione è particolarmente interessante:  i tre (o più) pianeti o punti partecipanti allo yod partono da una situazione di disaccordo energetico. Si tratta di una geometria che coinvolge segni di elemento diverso, con un approccio energetico diverso alla vita; la polarità dei segni coinvolti è diversa perciò la tendenza a prediligere l’azione piuttosto che la re-azione; il modo di affrontare le cose è diverso, la modalità dei segni coinvolti è diversa, quindi il modo di affrontare le cose.

 

La Zondag specifica che in uno yod convivono quindi tre elementi, due polarità e tre modalità,otto mondi diversi si confrontano, in una situazione interiore caratterizzata da agitazione, insicurezza e instabilità; immaginate di trovarvi in una sala dove otto persone parlano assieme, ognuno affermando le sue esigenze , come minimo si percepisce una gran confusione!

 

Geometricamente, ne esce quindi una figura triangolare allungata, un triangolo isoscele per l’appunto. A livello di orbita, chiaramente, più la stessa è stretta più la configurazione si fa potentemente sentire nella vita di una persona.

Il discorso delle orbite è fondamentale per non accavallarci, attraverso delle orbite di tolleranza eccessive, con l’aspetto di biquintile di 144°, che veicola un altro tipo di energia.

 

Secondo la Zondag l’orbita ideale è di 3°, da parte mia considero preferibilmente Yod molto stretti, quelli con massimo 2° di orbita, notevolmente più forti.

Anche se uno dei punti può essere Ascendente o Medio Cielo (non assieme), rimane il fatto che l’incisività energetica è maggiore quando sono coinvolti pianeti personali, rappresentando gli stessi funzioni psicologiche in dinamica interazione.

Personalmente  ho visto l’importanza di considerare nel settore astrologico familiare, anche Chirone e la Lilith come potenziali punti di Yod, ne ho verificato anche l’importanza a livello di transiti, ad esempio quando Lilith di transito interessa un vertice dello Yod.

 

Si tratta di una configurazione astrologicamente ambivalente e, come espresso anche in un articolo di Rosaria Lentini e Clara Tozzi:

 

“Il sestile, pur rappresentando un aspetto tradizionalmente positivo , se non viene usato consapevolmente e con un impegno preciso, tende a rimanere una qualità non impegnata nella vita.

Il quinconce nel tempo tende a dare una forte sensazione di frustrazione, causata dal non riuscire a indirizzare le energie coinvolte, pur ‘sapendo’ che se esse fossero padroneggiate permetterebbero una grande soddisfazione personale e la realizzazione di potenziali di cui si è avvertita nitidamente l’esistenza

Uno Yod contiene una fortissima carica energetica ma chiusa in sé stessa e quindi foriera di ignote tensioni interne: la comprensione e risoluzione dello Yod e la liberazione delle energie intrappolate possono segnare un nuovo corso di vita, similmente a come può essere fortemente frustrante rimanere nelle strettezze di uno Yod che non ha avuto scioglimento“.

 

Ad un certo punto della vita, la spinta a mettersi in gioco attraverso un’indagine interiore, diventa importante e non può rimanere inascoltata.

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Le energie racchiuse in uno yod sono completamente diverse e non compatibili tra loro e la tensione interna deriva proprio da questa Babele interiore tra lingue energetiche apparentemente inconciliabili.

Spinte ed orientamenti diversi dunque, la necessità è quella di creare un modello di conciliazione interiore tra le varie istanze, attraverso un profondo lavoro di crescita personale per accedere alla possibilità di armonizzazione delle parti, previo ascolto delle stesse.

 

DIVERSI TIPI DI YOD, DIVERSE LINGUE

 

Quindi, visualizzando uno schema riassuntivo su quanto espresso dalla Zondag nel suo testo :

 

  • Uno yod coinvolge tre pianeti posizionati in segni di diverso Elemento (es Ariete/Fuoco-Vergine/Terra-Scorpione/Acqua)
  • Uno yod coinvolge tre pianeti posizionati in segni di diversa Modalità (es Ariete/Cardinale-Vergine/Mobile-Scorpione/Fisso)
  • Il Pianeta Focale è posizionato sempre in segni di diversa polarità rispetto ai pianeti coinvolti nel sestile alla base (es Ariete/Maschile-Vergine/Femminile-Scorpione/Femminile)
  • Delle due “gambe” dello Yod, di sicuro una contiene in modo più forte lo stress derivante dal meccanismo studiato da Jung sulle funzioni inferiori/superiori, nel senso di consce/inconsce (ad es per la modalità Terra, le funzioni della modalità Fuoco inizialmente sono inconsce, per cui integrabili solo attraverso un lavoro interiore; per Jung queste polarità sono Aria-Acqua, Terra-Fuoco)

 

Il pianeta focale ( la Luna nel disegno precedente nell’articolo) e’ il punto di trasmutazione del tema ma anche il punto di “scarico” dell’energia dei due quinconce che partono dai due partecipanti al sestile (Sole e Saturno),  ed il risultato è uno stato tensivo inconscio , solitamente compaiono irrequietudini, angosce, oppure si manifestano disturbi fisici, come modalità di messaggio da parte del corpo di qualcosa che va cambiato in modo imperante e definitivo.

Ciò deriva dal fatto che il Quinconce è considerato un aspetto collegato alle tematiche di VI e VIII casa: partendo da un Punto Focale ideale in Ariete ( a 0° Ariete, al Punto Vernale), noteremo che un ramo del Quinconce arriva alla Vergine, il sesto segno, l’altro invece allo Scorpione, l’ottavo segno: da ciò quindi la duplice manifestazione sia fisica che psicologica.

 

Rosanna Gosamo, nel suo articolo (http://www.convivioastrologico.it/studi_collettivi/quinconce.htm) riassuntivo di diversi interventi approfonditi dalla mailing list Convivio Astrologico , definisce la natura del Quinconce che si snoda verso energie da VI casa(partendo dal Punto Vernale fino a 0° della Vergine in sento antiorario)  come “correttiva” e quella del Quinconce che si snoda verso energie da VIII casa (partendo dal Punto Vernale fino a 0° dello Scorpione in senso orario) come “rigenerativa“.

 

Rimane il fatto, segnalato dalla Zondag e su cui concordo, che questo aspetto può ovviamente partire da qualsiasi punto nel tema natale, coinvolgendo le energie piu diverse

Il pianeta focale può usare sia l’energia dinamica creativa sviluppata dai due Quinconce, sia le opportunità espresse dal sestile, per far nascere proprio un nuovo modo di essere.

 

 

Nei miei studi ho verificato anche l’importanza del Mid-point, cioè del punto intermedio tra i pianeti in sestile, come punto particolarmente sensibile ai transiti, nell’attivare l’energia yodale. In presenza di un pianeta situato al Midpoint, lo stesso va a fare aspetto di opposizione al Punto Focale e ci troviamo di fronte al cosiddetto Yod Tetraedico. Oppure ne ho verificato l’importanza in sinastria, quando un pianeta personale di una persona attiva per sinastria il mid-point yodale di un’altra persona (indipendentemente dalla presenza o assenza di pianeti al Mid-Point).

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LO YOD NELLA VITA QUOTIDIANA

 

Le persone portatrici di Yod, si trovano ad un certo punto della loro vita, a tu per tu con una crisi interiore molto forte a cui non sanno dare risposta razionale. Sembra un momento destinico, una chiamata al risveglio, che le porta su un qualche tipo di percorso di crescita interiore, vuoi attraverso una psicoterapia vuoi attraverso tecniche energetiche di tipo olistico. Questo passaggio solitamente si attiva in un particolare momento, in concomitanza con transiti di rilievo ad uno dei vertici della figura o al Mid-Point.

Durante il percorso intrapreso, la persona si trasforma visibilmente, anche in pochissimo tempo, ciò porta alla possibilità di trovare una nuova modalità creativa di espressione delle energie coinvolte.

 

Questa è la rappresentazione geometrica di uno Yod, in questa immagine, ad esempio, il Punto Focale parte dal grado 0 dello Scorpione, con un sestile di base Ariete-Gemelli e due Quinconce (Ariete/Scorpione e Gemelli/Scorpione):

 

 

Ogni Yod è un contenitore di conoscenza, le sue potenzialità tuttavia non si rivelano finchè la persona, consapevolmente, decide di fare uno sforzo attivo per correggere gli effetti di profonda frustrazione interiore determinati dall’inconsapevolezza dell’energia portata in dono da questa configurazione.

 

Il Punto Focale contiene la missione spirituale del portatore di Yod, ma prima si deve obbligatoriamente passare attraverso una sorta di apprendimento karmico, imprescindibile per l’apertura dell’energia yodale verso la propria missione di vita, lo Yod contiene un alto insegnamento spirituale.

Astrogenealogicamente, in caso di yod presenti nei temi natali di svariati componenti della famiglia, è interessante l’analisi delle energie planetarie coinvolte: vi si trova un filo conduttore attraverso gli yod stessi e, nel caso che questo punto comune tra yod sia un pianeta personale, la missione familiare diventa ancora più specifica (ad esempio, Marte presente in tutti i temi natali dei familiari portatori di yod).

Nel tema natale singolo ovviamente maggiore è il coinvolgimento dei pianeti personali, soprattutto se sono coinvolti i Luminari, maggiore è la potenza di tale configurazione.

 

In sede di studio astrogenealogico questa configurazione assume una rilevanza notevole, tanto ci racconta della persona e delle sue sfide.

 

Vi abbraccio e concludo con questa meravigliosa frase:

 

Un’eredità mi ha lasciato mio padre… Mi ha lasciato la luna e il sole; e anche girando tutto il mondo non riuscirò mai a spenderla.
(Ernest Hemingway)

Rossana Strika – Astrogenealogia
 Iscrizione SIAF Italia  Counselor olistico n. FR637P-CO
Professionista disciplinato legge 4/2013
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