Di Lea Dostonne

Poiché tutto è un’illusione, ciò che conta davvero è la storia che ne abbiamo. Così, la narrazione di ciò che vediamo, o almeno di ciò che crediamo di percepire, convalida il mondo. Viviamo in questa realtà solo attraverso il prisma della sua possibile interpretazione. Tutto ciò che possiamo interpretare e quindi decodificare da esso ce lo rende poi intelligibile, mentre tutto il resto ci è per il momento inaccessibile.

L’intero problema con la nostra realtà è che rimane totalmente illusoria. Quindi non possiamo interpretarlo ed è per questo che ci affidiamo alla narrazione riportata dal sistema, perché in definitiva non abbiamo altra scelta. Non abbiamo le basi intellettuali per poter decifrare e quindi comprendere il nostro mondo.

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Il sistema ha fatto di tutto per riempirci di concezioni completamente chimeriche che non ci servono altro che ingannarci continuamente su tutto ciò che sperimentiamo. Privandoci così della capacità concettuale per poter comprendere la nostra realtà alla luce di ciò che sta realmente accadendo. Poiché non possiamo intravedere il mondo, il mondo diventa inesorabilmente contro di noi, perché siamo come disattivati ​​da esso e quindi inesorabilmente disarmati.

Finché la nostra unica attività cerebrale sarà focalizzata sull’illusione di questo mondo, saremo disconnessi dalla realtà, cortocircuitati dalla vita e quindi disinibiti dai vivi. È qui che ci troviamo tutti in questa realtà invertita. Questo è il sistema carcerario planetario in cui è intrappolato il regno umano.


Attraverso questa comprensione, possiamo facilmente capire perché non possiamo fare nulla con la nostra vita poiché non siamo capaci di viverla veramente. Viviamo solo una vita surrogata, vale a dire crediamo di vivere quando stiamo solo immaginando la nostra vita.

In questo ambiente paradossale c’è così tanto da vedere, ma la cosa più importante da capire prima è rendersi conto del nostro confinamento, che si realizza solo grazie al gioco di narrazione illusoria utilizzato dal sistema. L’intero meccanismo della schiavitù sta in questa narrazione che prendiamo per impostazione predefinita come unica base della nostra realtà.

Finché accettiamo di affidarci a questo pregiudizio cognitivo, tutta la realtà autentica non ci sarà mai accessibile, perché è nascosta da tutta l’illusione di questa falsa narrativa. Poiché tutto è un’illusione, l’unica cosa che conta davvero è la storia che ne abbiamo e questo discorso ci spezza perché distorce costantemente tutto ciò che viene mostrato.

Così la narrazione di ciò che vediamo convalida il mondo, stabilisce questa realtà nella nostra percezione. Ma vediamo costantemente solo ciò che convalidiamo internamente, da qui l’importanza primordiale del sistema, di poter utilizzare questa narrazione che scorre attraverso tutti i media del mondo.

Poiché sperimentiamo questa realtà solo attraverso il prisma della sua possibile interpretazione, è solo la storia raccontata dal sistema che funge da base interpretativa, togliendoci così il potere di farlo da soli. Tutto questo con l’unico scopo di disattivarci costantemente dal nostro reale potere sottoponendoci a una narrazione già interpretata e quindi buona da utilizzare senza doverci pensare.

L’idea è che non facciamo più nulla e che tutto venga fatto automaticamente. Hackerando così tutti i nostri processi naturali, vitali e quindi essenziali per permetterci di creare la nostra realtà attraverso tutto ciò che dobbiamo comprendere di noi stessi, ma mai degli altri. Questo è il problema, perché non potendo più accedere a ciò che ci serve per l’evoluzione personale, finiamo per cadere in uno stato di schiavitù sempre crescente.

È solo perché siamo in questo stato di estrema stupidità che il sistema può utilizzare tutti i processi viventi che esistono in ognuno di noi per creare una realtà completamente invertita. Finché rimarremo dipendenti da ciò che il sistema ci offre, rimarremo incapaci di ribellarci allo stato di schiavitù in cui esistiamo.


Questo è ciò che ci dà il sistema che ci disattiva dal nostro potere creativo perché è riuscito ad usarlo contro di noi per mettere al mondo questa realtà chimerica. Tutto ciò che possiamo interpretare e quindi decodificare attraverso il racconto del sistema, ci fa credere nella nostra intelligenza che, però, non può fare altro che credere a ciò che la storia le racconta.

D’altra parte, tutto ciò che possiamo percepire di illusorio nella nostra realtà ci permetterà di deprogrammarci da tutta l’influenza dannosa di questa narrazione eccessiva. Quanto più scopriremo le insidiose meccaniche di tutta questa narrazione uniforme, tanto più ci daremo i mezzi per aprirci ad altre narrazioni. In questo modo il controllo del sistema svanirà gradualmente.

Ma attenzione, perché il sistema ha pensato a tutto e ha creato altre versioni narrative, altrettanto illusorie, ma che sono contrarie a quanto detto in generale, con l’unico scopo di continuare a perderci attraverso correnti di interpretazioni completamente diverse, anch’esse illusorie. Quindi, queste altre narrazioni sono ancora lì, come porte di servizio che ci mostrano la cosa più importante che è imparare a non ascoltarle più, ma a scoprire come ascoltare noi stessi.

Dobbiamo quindi imparare di nuovo come creare le nostre narrazioni attraverso la nostra capacità di decifrare il nostro mondo. È attraverso questo movimento che recuperiamo veramente il nostro potere, perché il nostro vero potere si trova nella corretta interpretazione di ciò che viviamo ogni giorno.

Troviamo così, attraverso questo apprendimento, le basi intellettuali e concettuali per poter decifrare e quindi comprendere concretamente come funziona il nostro mondo. Quando percepiamo autenticamente tutto ciò che accade, la realtà non è più contro di noi, poiché in definitiva è solo un’estensione di noi stessi.

Quindi possiamo fare tutto mentre troviamo la nostra misura. Comprendi che senza la misura di ciò che realmente siamo, diventiamo la misura degli altri esseri. È questa conoscenza che renderà l’essere umano completamente libero quando, finalmente, avrà compreso, attraverso tutta l’illusione in cui lavora costantemente, di essere la misura di tutto.

Testo originale su https://oeuvre-spirale.com/

Letto su : https://pressegalactique.com/2023/11/30/qui-est-ce-qui-valide-notre-monde/

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