di Alessandra Barbieri

E venne il tempo…

Oggi, proprio oggi, quando il delirio è arrivato al culmine, quando l’incoscienza ha toccato livelli mai visti prima, proprio oggi in cui credere all’amore sembra per soli pazzi o immaturi romantici.

In questo tempo e con questo solstizio si apre il ciclo del guerriero e la sacerdotessa.

Ci sono energie impalpabili che si risvegliano molto prima che si manifestino. Abbiamo assistito al risveglio dell’energia del drago, da marzo a settembre, e l’abbiamo vissuta: a me ha spostato la vita, mi ha dato il coraggio di compiere un gesto che era nei miei sogni ma che non osavo pensare di mettere in pratica.

Non pensavo che ci sarebbe mai stata veramente la condizione, invece è arrivata e ho trovato il coraggio di venire a vivere in montagna da sola.

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Dal solstizio d’inverno si risveglierà l’energia del guerriero e successivamente, il primo maggio, l’energia della sacerdotessa.

La incarnano solo alcuni elementi all’inizio, pochi sporadici che si sentono spaesati, visionari e fuori dal mondo, ma dalla notte dei tempi è così.

Ciò che sarà, è anticipato da poche persone che sono permeabili e sensibili a questi cambi energetici.

E poi però, si guardano intorno e il Mondo risponde in modo completamente opposto: questo genera dubbi e frustrazione.

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Per questo è fondamentale rimanere uniti e sostenerci in questo momento così delicato in cui si stanno risvegliando energie che incarnano l’essenza più valorosa e dignitosa dell’umanità.

Due figure che sono il vero simbolo del valore, anzi i custodi dei valori. E badate bene che in ogni cultura, anche in quelle indigene, esistono queste figure che magari assumono un’altra forma espressiva  ma mantengono lo stesso ruolo energetico.

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Il guerriero: colui che ha il compito di proteggere il valore custodito dal sacro femminile e di conquistare nuovi territori.

  • Proteggere il valore custodito dal sacro femminile: proteggere la parte umana, amorevole e creativa, che materialmente viene incarnata dalla donna con il bambino. Oppure la parte creativa che mette al mondo qualcosa che è frutto dell’incontro tra la materia e lo spirito, o la natura che essa sa far germogliare, in quanto incarna lo stesso principio.
  • Conquistare nuovi territori per permettere la sopravvivenza ai suoi, ma anche nuovi territori di conoscenza e di coscienza. La scienza e nuove tecnologie sono sicuramente appannaggio della parte maschile guerriera. Le discipline energetiche e la meditazione sono sempre territori del sacro guerriero. Il sacro guerriero è anche un monaco che con un balzo può raggiungere la libertà spirituale.

La sacerdotessa è colei che istruisce il sacro femminile a incarnare materia ricolma di spirito, a nutrire le sue creature di amore vero e di valore umano.

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E’ inoltre colei che custodisce la chiave dei mondi, la capacità di dialogare con le dimensioni e di agire in esse.

  • Istruisce il sacro femminile a incarnare materia ricolma di spirito: la donna per sua funzione è nutrice e come tale rischia di attaccarsi troppo all’aspetto materiale ovvero ai figli, alla casa, al cibo, ai soldi. La sacerdotessa è la donna distaccata da questo, che istruisce al sano distacco permettendo alla parte femminile materiale di ognuno di noi di vivere la materia come mezzo per incarnare un progetto umano e a renderlo veramente fruttuoso.
  • Custodisce la chiave dei mondi: ovvero le conoscenze della comunicazione tra le dimensioni e la manipolazione delle energie.

Questi due figure ideali sono in totale contrasto con la realtà di un maschile e un femminile alla deriva, incapaci entrambi di incarnare questi due ruoli.

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Non necessariamente guerriero equivale a maschio, e sacerdotessa a femmina: in ognuno di noi coesistono maschile e femminile e il fatto che si incarni un ruolo con un corpo della sessualità opposta, può addirittura essere un valore aggiunto.

Chi riuscirà a risvegliare in sé le memorie di ciò che probabilmente ha già incarnato per essere da guida agli altri, avrà un ruolo molto delicato e difficile da interpretare, perché dirà cose che sembrano totalmente fuori luogo. Chi mai ha voglia di rinunciare ai finti benefici che offre la deresponsabilizzazione?

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Quasi nessuno, oltre che le sporadiche vecchie anime che hanno esattamente quel compito.

La cosa importante è che non ci sentiamo sbagliati, che non ci sentiamo soli. Siamo in pochi rispetto alla globalità, ma di più di quello che crediamo e se stiamo uniti ci sosterremo nel nostro delicato compito.

Buon risveglio dell’energia del guerriero.

Alessandra Barbieri

Fonte : https://scuola.symbolcacademy.com/blog/posts/il-guerriero-e-la-sacerdotessa

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