“Per essere felici non bisogna avere paura”.

Cit. 

E’ da qualche tempo ormai che da spettatrice, come se fossi al teatro, me ne sto seduta intenta ad osservare lo spettacolo della mia vita. Mai avrei immaginato di poter compiere certe imprese e di conquistare un “centro interiore” tanto solido nel quale oggi ritrovo le fondamenta di una vita fatta di libertà e autonomia, una vita leggera e priva di vincoli basata sul senso di responsabilità e fondata su libere scelte, su cerchi chiusi e portoni aperti, costellata di storie dallo stesso sapore e dolore di un tempo ma rivissute e riscritte con colori e sfumature totalmente nuovi….la mia vita. Dietro tutto questo si nascondono lunghissimi anni vissuti in uno stato di profonda solitudine che dallo stato di lotta hanno lentamente aperto ad uno sconosciuto spirito di accettazione per tutto ciò che semplicemente è ed esiste.Ho vissuto a lungo oscillando tra la luce e il buio pesto e ho navigato in un dolore che nonostante mi abbia sfinita, ha contemporaneamente aperto la finestra su una consapevolezza oggi basilare: le mie ferite. Tutto ruota attorno ad esse e ogni esperienza è volta a tale processo di guarigione. Così ho imparato a dialogare con questo dolore così ancestrale, chiedendo di volta in volta alla mia bambina interiore di cosa avesse bisogno, imparando a prenderla in braccio per donarle quell’amore che le è mancato.

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Osservo il via vai di persone che entrano ed escono dalla mia vita secondo un flusso di sconcertante armonia. Un tempo tutto questo mi generava una profonda sofferenza facendomi ripiombare nelle ferite come se fosse sempre la prima volta, ma più le “conosco e ri-conosco” più il dolore diminuisce sia in termini di intensità che di durata. Cresco. Sancire dei solidi confini che definiscano il mio “spazio interiore” è stato in tal senso determinante. Lentamente ho costruito uno spazio sacro e invalicabile che sancisse quel sano distacco da cose e persone, da eventi e situazioni, liberandomi così da ogni forma di tensione. Inutile forzare ciò che non funziona e che non fluisce. In quanto esseri liberi, unici padroni delle nostre scelte, abbiamo il perenne compito di vivere con gratitudine ogni esperienza individuando l’insegnamento che si cela al suo interno. Ogni conquista va sudata e per ogni medaglia ci vuole tanto lavoro…e come scrivo spesso bisogna imparare a seguire attraversando il mare secondo la direzione del vento o la barca rischierà ogni volta di essere travolta e distrutta. Certo, anche se così fosse si può sempre ricostruire, ma la fatica e le energie di un cammino “contro vento” sono estenuanti e alla fine comunque sia non portano lontano.

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Mi rendo conto di quanto rapidamente si cambi. Ciò che ieri mi era congeniale ora al contrario non lo scelgo più. Persone con cui stavo bene, oggi in un certo senso non le riconosco e non le sento più affini. Evolvo e vibro in modi sempre differenti per questo è impensabile trattenere e inutile ostinarsi. Ciò che “vuole andare” di sicuro non è più in risonanza con il mio essere, ha compiuto il suo lavoro, ha lasciato i suoi insegnamenti, mi ha accompagnata fino a questo “porto” e dunque non posso che ringraziarlo. Questo vale per le amicizie, per i compagni e per ogni cosa, tutto passa e si trasforma ma soprattutto tutto lascia la sua “traccia” in un nostro rinnovato modo di essere, oltre che in una ritrovata forma di saggezza. Lasciar andare a volte non è stato affatto facile, soprattutto quando si è trattato di anime “compagne” con cui ho vissuto intense esperienze e grazie alle quali ho compiuto profonde trasformazioni interiori solcando i sentieri più bui di un Ego fortemente ostile…ed ostinato. Ho avuto il privilegio di incontrare o meglio “rincontrare” la mia anima gemella nella quale mi sono specchiata compiendo attraverso di essa una vera trasformazione interiore, anima che mi ha dato l’opportunità di conoscere e sperimentare l’amore autentico. Ma se credete che le nostre anime gemelle somiglino alle coppie stile famiglia del “Mulino bianco” siete fuori strada. Il fatto è che soprattutto noi donne siamo cresciute con certi immaginari a dir poco fuorvianti, e scardinare alcune credenze a favore di altre per certi versi diametralmente opposte, non è una passeggiata. L’anima gemella che tra l’altro può rivestire qualsiasi ruolo, non è il principe azzurro, ha un compito evolutivo ben preciso e molto spesso accade che terminata la sua funzione, se ne vada. Perciò bisogna aprire la porta a chi vuole andare a prescindere da chi esso sia. Perché dovremmo trattenere qualcuno che sente di viaggiare altrove e perché dovremmo farci per forza andar bene qualcosa in dissonanza rispetto alla nostra natura? 

L’occhio di bue è sempre puntato su di noi, siamo noi le star del nostro film. Il mondo esterno si muove secondo un ritmo che siamo noi stessi a definire:“come fuori così dentro”  non lo dimentichiamo, e consapevoli del fatto che nelle nostre vite c’è solo chi deve esserci, scegliamo di vivere in armonia decidendo in ogni istante la cosa che più conta e della quale siamo gli unici responsabili: essere felici.

Con amore,

Alessandra Ruta

Fonte : https://sultettoconale.wordpress.com/2018/10/22/nella-mia-vita-ce-soltanto-chi-deve-esserci

Immagine: https://www.pinterest.it/pin/318418636143848914/

 

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